“Sono appuntamenti dove, secondo me, è doveroso, considerando anche il periodo di tanti cambiamenti, sfruttare questo turno di Coppa Italia per ampliare il minutaggio e provare qualche altro calciatore. Stravolgere troppo si può incorrere in qualche rischio. Però, come detto, credo che sia un’opportunità per vedere anche altri giocatori, di mettere dentro condizione. Credo che si troverà il giusto compromesso”.
Abbiamo visto che nelle gare di ieri, tre squadre di serie B sono riuscite a passare il turno. Spesso, nel calcio, le motivazioni fanno più delle gambe. Il Napoli deve temere qualcosa stasera contro il Palermo?
“Sì. assolutamente sì. Anche perché Palermo è una realtà consolidata, al di là del discorso della categoria. Ha una proprietà molto forte che sta investendo tanto, con rose molto competitive. Anche le partite di ieri insegnano che non bisogna abbassare la guardia. Credo, però, che il Napoli stia attraversando un periodo di crescita. Considerando anche le attitudini e le caratteristiche dell’allenatore che non prende sotto tono determinati appuntamenti così importanti come la Coppa Italia. Da questo punto di vista sono molto fiducioso che l’allenatore riuscirà a trasferire la giusta importanza“.
La scorsa partita è stata Juve-Napoli 0-0, molto ben studiata da entrambi i lati: secondo lei, qual è la squadra, tra le due, più preparata ad oggi?
“Bella domanda: mi aspettavo qualcosa in più. Per quel che riguarda la Juve: il trasferimento di concetti, di principi di gioco da parte di un allenatore che l’anno scorso ha fatto giocare una squadra che è risultata essere tra le migliori in Italia. Non ho visto molto di quanto abbia dimostrato a Bologna. Ma ci sono tantissimi aspetti da valutare come il mercato. E’ un periodo fisiologico dove entrambe le squadre stanno attraversando, più o meno, lo stesso periodo di cambiamento. Saranno necessarie ancora un pò di settimane per vedere al meglio i cambiamenti sia individuali che dal punto di vista di principi di gioco”.
Sei stato difensore: che ne pensi delle difficoltà di ambientamento che Rafa Marin ha avuto? Stasera dovremmo vederlo in campo. Che tipo di giocatore è lo spagnolo?
“Calciatore di grande prospettiva. E’ chiaro, come per molti stranieri, che l’inserimento non è semplice. Soprattutto nel calcio italiano. E’ più difficile adattarsi al calcio italiano: lo abbiamo vissuto anche con Koulibaly o nei primi periodi di Albiol. Ma credo che sia un difensore di prospettiva e di grande qualità. Ha necessità, come tutti, di adattamento e di inserimento. Soprattutto a livello tattico, noi a livello difensivo chiediamo sempre qualcosa in più: sia a livello di tattica individuale che collettiva. Quindi avrà bisogno di giocare per un periodo di tempo più lungo per poter dimostrare le sue qualità”.
Nonostante siamo solamente alla 5^ giornata di campionato la classifica è anomala: non si è ancora delineata la squadra che potrebbe andare in fuga. L’Inter, favorita sicuramente, non riesce a trovare continuità. Il campionato sarà combattuto fino alla fine oppure tra qualche giornata si delineerà la capolista che tenterà la fuga?
“Credo che, da quanto espresso in questa prima parte di campionato, sul lungo termine sarà un campionato molto equilibrato, in termini di vertice. Mi riferisco a Juve, Inter e Napoli. Io ci metto anche il Milan. Se il Milan passa questo periodo di alti e bassi avrà potenziale enorme. E’ chiaro che ci saranno sempre anche la Roma e la Lazio a dare fastidio. Per quello che riguarda le prime posizioni sul lungo termine sarà un campionato estremamente equilibrato tra queste quattro squadre”.
Guardando in casa tua: l’Arezzo ha fatto una vittoria, due sconfitte, poi un filotto di tre vittorie. Terzo in classifica: che campionato sarà? Quali sono le ambizioni dell’Arezzo?
“Come abbiamo visto, il girone B, rispetto agli altri gironi, ha delle caratteristiche ben chiare. E’ sempre stato molto equilibrato, allestito con tante squadre adatte a lottare per le prime posizioni. Consapevoli di questo: abbiamo cercato di creare una squadra competitiva che, a parte qualche passaggio a vuoto, oggi sta crescendo. Dobbiamo rimanere attaccati alle prime posizioni. C’è molto equilibrio tra 6 o 7 squadre. Secondo me solo se nel girone di ritorno riusciremo ad essere attaccati alle prime quattro, cinque o sei posizioni potremmo definire quello che sarà il nostro obiettivo finale”.
16 Dicembre 2000: il tuo gol con la maglia del Napoli contro la Reggina: partita poco felice. Quali sono i tuoi ricordi di quella giornata?
“Adesso sono un pò lontani purtroppo. Il tempo passa! Mi porto dietro un grandissimo sogno realizzato. Al di là del gol. E anche al di là di una parentesi che è stata per un napoletano, cresciuto nella sua città, tifoso del Napoli. Me lo porto dietro con quell’emozione. Un pò lontana, ma sempre molto viva!”
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