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Totti: “Spalletti tornò a Roma per farmi smettere. In carriera rifiutai Real e Milan”

Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Caporedattore 
L'ex calciatore della Roma ha rilasciato un’intervista a “Tutti fenomeni”, format di Amazon Prime Video

Francesco Totti, ex calciatore della Roma, ha rilasciato un’intervista a “Tutti fenomeni”, format di Amazon Prime Video, soffermandosi sul suo ritiro e sul rapporto con Luciano Spalletti.

"Spalletti secondo me nel 2016 arrivò alla Roma per farmi smettere, assecondato dalla società. Con lui ogni volta c’erano problemi, nei miei confronti era uno Spalletti opposto rispetto a quello del 2005. Lui forse è convinto che io lo abbia fatto allontanare prendendo al suo posto Ranieri, ma non è vero: la dirigenza convocò me e altri giocatori per chiederci chi volessimo tra Mancini, Ranieri e altri. Sul mio addio, fu la società a dirmi che dovevo smettere: un giorno vennero a casa a dirmi che avrei giocato l’ultimo derby. Io non sono stupido, sapevo che prima o poi avrei dovuto smettere ma mi sentivo ancora bene di gambe e di testa. Forse in quell’occasione mi ha deluso più la Roma rispetto a Spalletti, secondo me davo fastidio. Avevo detto che avrei giocato pure gratis, per la Roma avrei dato tutto.

Quando avevo 12 anni venne Braida a casa della mia famiglia e offrì 160 milioni di Lire per portarmi al Milan. Mia mamma mi voleva proteggere e voleva che restassi a Roma, per cui non si fece nulla. Nel 2004 invece fui vicinissimo al Real Madrid. È mancata solo la firma, ma sono stato io a non metterla: è prevalso il cuore e l’amore per la gente di Roma. Più avanti potevo andare in MLS negli Stati Uniti, mi chiamò anche Mihajlović per andare al Torino. Ma non avrei mai potuto accettare e non mi sono pentito. La mia scelta è sempre stata Roma o Roma, da subito ho pensato: qua sono nato e qua muoio!".