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Torino, Vanoli: “Siamo carichi. Inter? Una grande squadra, la gara si motiva da sola”

Vanoli Torino inter
Le parole dell'allenatore granata intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match contro l'Inter
Roberto Bizzarro

Il Torino si appresta ad ospitare l'Inter, alla vigilia della sfida allo stadio Olimpico Grande Torino che può essere decisiva per i nerazzurri nella lotta allo Scudetto col Napoli. Il tecnico dei granata Paolo Vanoli è intervenuto in conferenza stampa. Di seguito le sue parole.

Le parole di Vanoli in conferenza stampa

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Come sta lei dopo l'episodio della scorsa gara?

"Se sono qui, sto bene...E' un sorriso. Ringrazio lo staff sanitario, è intervenuto subito, e anche il personale della croce rossa con tempestività. Con l'anestesista è stato efficace, ringrazio tutti. Non me lo aspettavo, sono stato travolto da un mare d'affetto. Non sono riuscito a rispondere a tutti, lo faccio oggi: grazie a tutti. La squadra sta bene, abbiamo recuperato Linetty e Ricci. Casadei ha avuto un piccolo sovraccarico, ma sta benissimo. Dobbiamo valutare Sosa che è rientrato parzialmente in gruppo, vediamo se portarlo domani. E poi Karamoh ha avuto un inizio di pubalgia, penso che non sarà a disposizione. E forse Pedersen che ha avuto un trauma facciale, vediamo oggi con gli esami"


L'Inter ha raggiunto la finale di Champions...

"Faccio i complimenti a tutti, è un traguardo importante raggiunte con due gare incredibili e belle per il calcio. Sono partite che si motivano da sole: quando incontri una grande squadra, non ci sono problemi. Quindi saremo carichi"

Come si interpreta una gara così?

"Abbiamo la fortuna di avere motivazioni, quando incontri squadre con obiettivi forti inconsciamente devi stare in partita. A volte non ce l'abbiamo fatta dall'inizio, ma abbiamo sempre reagito. Guardiamo a noi, continuiamo il percorso di crescita. A volte si fa un passo indietro per farne due avanti"

Su Superga...

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Siete reduci dal 4 maggio: cos'ha lasciato?

"Sono andato a Superga due volte: la prima volta quando sono arrivato perché volevo capire cosa fosse la storia di questo importante club, l'altro giorno ho vissuto la storia. La cosa più forte è stato il rumore del silenzio davanti alla lapide quando Zapata ha letto i nomi. Me l'avevano raccontato, devo dire grazie perché ho avuto la fortuna di viverlo. La marcia? I tifosi sono una parte importante, hanno il diritto di dire ciò che pensano. Il grande insegnamento che ho avuto quest'anno è che noi e loro siamo andati avanti sulla stessa strada: si poteva fare meglio nel primo tempo con il Venezia, ma poi abbiamo dimostrato che non vogliamo i tradire i valori"

Domani possono essere provati i giocatori che hanno avuto meno spazio?

"Sempre domande per sapere la formazione...(ride, ndr). Ha citato Ilic ma è un giocatore importante, non ha bisogno di questo: viene da campionati in serie A, è stato preso come giocatore importante. Se dovesse giocare Dembele, sarebbe un bel passo d'esperienza. Ma l'esperienza l'ha fatta anche con l'errore di Firenze...Il bello di un giovane è fargli vivere gli errori, è dal primo giorno che dimostro che tutti sono importanti"

Quanto l'ha stupita l'Inter che ha raggiunto due finali di Champions in tre anni?

"E' stato un capolavoro di unità d'intenti, è stato fatto un percorso e sono cresciuti tutti. La Premier è superiore dal punto di vista economico, ma anche il nostro campionato è affascinante e difficile. Fare due finali in tre anni è qualcosa di importante non solo per l'Inter, ma per il nostro movimento"

Quanto può ispirare il Toro a fare un percorso più ambizioso?

"E' un obiettivo di quando si inizia, fare un processo e cercare di superare gli ostacoli. Tutti gli allenatori e le società hanno una strada e idee per provare ogni anno a mettere tasselli importanti per la crescita. Non si nasce vincenti, lo si diventa"

Sul Campionato Italiano...

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Non solo Inter, anche Atalanta, Roma e Fiorentina hanno fatto bene: è un po' un vizio sminuire il nostro campionato?

"Un tecnico ha detto che qui ci sono tutti allenatori, a volte guardiamo solo le cose che non vanno. E se si valutano le squadre italiane degli ultimi anni, significa che è un campionato affascinante e difficile tatticamente, ma anche ambito. L'Inter ha fatto due gare capolavoro, è la forza di noi italiano. Dal lato economico, la Premier ha introiti diversi"

Che bilancio può fare sul primo anno di Adams in Italia?

"Non mi aspettavo questo suo impatto in un campionato così difficile per una punta. Gli faccio i complimenti, anche al club perché ha preso un attaccante funzionale e di qualità. Può ancora migliorare, ma parliamo di un ragazzo che ha voglia di crescere ed è alienabile. Si merita ciò che ha fatto, ma mancano ancora tre partite"

Com'è stato l'incontro con Pulici?

"Un'emozione. Il Filadelfia è casa loro, noi a braccia aperte le accogliamo perché è bello farli rientrare a casa loro. Sono valori da non perdere: per costruire il futuro, non si può dimenticare il passato. E' stato bello parlare con lui"

Come si prepara la gara con l'Inter

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L'Inter segna tanto sui piazzati: avete fatto un lavoro particolare? Avete faticato un po'...

"E' una statistica importanti, è una squadra strutturato. Abbiamo visto i dati e ci lavori, poi durante la partita devi fare attenzione alle seconde palle per non perdere l'uomo. Lo hanno dimostrato in Champions e in campionato, serve massima attenzione"

Come mai questo primo tempo con il Venezia? Le motivazioni sue sono le stesse dei giocatori?

"Tutti pensano che io abbia sbraitato al primo tempo e poi mi sono sentito male, ma non è così. Sono entrato negli spogliatoi, a cinque minuti dalla fine ho detto i cambi da fare e ho detto solo una parola: 'Dobbiamo vergognarci'. E mi ci metto anche io, perché sono l'allenatore. Per questo nel secondo tempo mi sono seduto, volevo vedere una reazione che c'è stata. Mi piace questo aspetto della squadra, da una parte è una debolezza ma vogliamo reagire e lo abbiamo dimostrato con un secondo tempo da Toro. Potevamo anche vincerla, nel primo tempo non è una questione motivazioni: nei primi 10 minuti eravamo giusti contro una squadra che avevano un risultato importante, mi ha dato fastidio che al primo errore abbiamo abbassato la testa e lo abbiamo pagato. Ma ho capito che non posso stare seduto perché altrimenti mi sento male...".

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