Non crede che l’arrivo di un secondo portiere come Milinković-Savić, possa riportare Meret alle insicurezze del passato?
“Sì, è un rischio concreto. È diversa la percezione che si ha tra Lukaku e Meret. Io cerco sempre di ragionare oltre l’emozione del momento. Lukaku ha fatto un campionato da 6, 6.5. Non ha brillato, ma è stato tutelato con l’acquisto di Lucca. Se fosse arrivato un attaccante con un nome più pesante, avrebbe avuto una vera alternativa in grado di metterlo in difficoltà. Per Meret non è stato fatto questo discorso. Ora, al primo errore, tutti diranno ‘teniamo Milinkovic che è più forte’. Questo è un rischio. Quei soldi li avrei investiti a centrocampo, perché manca ancora un’alternativa a McTominay."
È circolato il nome di Miretti per il centrocampo: è un profilo che le piace?
“Non è un cattivo giocatore. Ma se facciamo il gioco delle coppie, Lobotka ha Gilmour, Anguissa ha De Bruyne, McTominay… non ha ancora un alter ego. Serve un innesto che dia respiro. Perché quest’anno il Napoli giocherà due competizioni vere: campionato e Champions. Servono due squadre. Così come serve un vice Politano. Ho parlato di Lookman, ma mi accontenterei anche di Ndoye. Chiesa no. Mai e poi mai. Non mi convince dal punto di vista tattico. Forse Lookman è più poliedrico, può giocare su entrambe le fasce ma anche come prima punta. L’unico dubbio è l’inserimento di Raspadori. Io, sinceramente, non me lo toglierei mai. Mai. È una pedina preziosa.”
Ma se resta Raspadori, si riuscirà a trovargli il giusto spazio?
“Si trova, si trova. Anche perché è l’unico al momento che ti dà l’alternativa vera dietro le punte. Raspadori ha fatto gol pesanti. In nazionale è una garanzia. Se gli fai un discorso chiaro – gli dici che lo scorso anno c’era solo il campionato e ora ci sono molte più partite – lui capisce. Non gli mancherà lo spazio. Io me lo terrei tutta la vita. Anche solo come talismano.”
© RIPRODUZIONE RISERVATA
/www.calcionapoli1926.it/assets/uploads/202512/5c56087f4239977589c3343b3205fa19.png)