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Tacconi: “Boniperti mi multò per una battuta su Maradona, vi spiego”

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Le dichiarazioni dell'ex portiere della Juventus e della nazionale italiana
Bruno Stampa

Stefano Tacconi, ex portiere della Juventus e della nazionale italiana, ha presentato al Teatro di Buffalora, quartiere di Brescia, il suo libro L'arte di parare. Di seguito, vi riportiamo alcune dichiarazioni raccolte da TMW.

Tacconi racconta il suo dramma: "Sono stato ripreso per i capelli, ho rischiato la vita"

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"Sono stato preso per i capelli per restare in vita. Ho vissuto un periodo abbastanza delicato, così come lo è stato per la mia famiglia. Mia moglie si sentiva dire che potevo morire ogni giorno. La mia miglior cura è stata la famiglia, dopo due anni di ospedali, non vedevo l'ora di tornare a casa. Mio figlio era con me la mattina in cui è successo, mi sono svegliato con il mal di testa. Era un avvertimento importante su quello che poteva capitarmi. Sono finito in coma, mio figlio mi ha salvato tirandomi fuori la lingua dalla bocca con il primo soccorso. Poi mi hanno portato in ospedale, ma non c'era nessuno che poteva curarmi alla testa, poi mi hanno trasferito da un professore che mi ha salvato la vita. La battuta su Maradona? Una delle tante multe che mi ha dato Boniperti. Vedevo che rompevano le palle con Maradona da tutta la settimana sui giornali, ma noi arrivavamo da un bel filotto di vittorie. Dissi ad un giornalista: "Maradona? Che non faccia Gesù bambino, ci sono tanti altri che lavorano intorno a lui". Ma cacchio, mi ha fatto gol. Poi c'era un po' di subbuglio fra i tifosi, ma avevo un paio di amici che erano usciti di galera da poco. Atterriamo con l'aereo e c'erano 5mila persone ad aspettarmi. I miei amici mi prendono e mi portano in mezzo a questa folla di gente che mi sputa addosso, con altri che mi insultavano. Uno ha provato a darmi un cazzotto, ma i miei amici mi hanno salvato".

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