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Specchia: “Cambi sbagliati a Barcellona. Il Napoli paga dazio per ogni episodio”

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L'allenatore ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio Marte sui temi attuali in casa azzurra e del calcio italiano
Tony Sarnataro
Tony Sarnataro Giornalista 

L'allenatore Paolo Specchia ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio Marte sui temi attuali in casa azzurra e del calcio italiano. A seguire le sue principali parole.

Le parole di Specchia

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Sono d'accordo sul fatto che quando è entrato Olivera al posto di Mario Rui abbiamo sofferto Yamal a destra e quando è entrato Lindstrom per Politano abbiamo perso l'efficacia offensiva. Effettivamente, dunque, i cambi non hanno sortito l'effetto sperato da Calzona. Farei, però, una riflessione: va bene il calcio spumeggiante e il fatto che il Napoli non si sa difendere e deve proporre e giocare. Ma con troppa facilità noi abbiamo delle transizioni lente. Cioè in mezzo al campo il Napoli non fa mai la prima opposizione. Secondo me il Napoli attacca in troppi e lo fa male. Quindi dovremmo adottare una prudenza, che non vuol dire sconfessare il calcio che vuole partire da dietro, quello di Calzona, di Spalletti o di Sarri, bensì adattarsi alla squadra attuale che purtroppo è sbagliata. Noi paghiamo amaramente tutti gli errori fatti".


Anno orribile del Napoli

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"Obiettivamente abbiamo affrontato un anno orribile nella maniera più orribile. In occasione del primo gol del Barcellona, quando i tre difensori arretrano tutti a ridosso della linea di porta, lasciando i due del Barca soli all'altezza del calcio di rigore, tu ti rendi conto che non c'è l'addestramento giusto. Quando i giocatori si accorgono di essere sull'area piccola dovrebbero subito guardare l'uomo; cosa che non fa più nessuno. Insomma è un Napoli che non si addestra nella fase difensiva nel modo giusto. Quindi è vero che Osimhen e qualche altro sono mancati ma il Napoli prende gol con una facilità irrisoria. E la gestione di Calzona, forse, è quella più esposta verso questi errori. Ora non dico che Calzona abbia colpe particolari, anzi lui ha provato a mettere un po' di ordine allo sfacelo precedente. Però dal non aprire un ciclo siamo arrivati al baratro. Io credo che le colpe siano da ricercare nella società che non ha saputo operare in tempo e che ha fatto una campagna acquisti sbagliata”.

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