Anche in Nazionale per Lei bisogna stringere un legame forte con gli azzurri "Io penso che ci sia un calcio fisico, un calcio tecnico ed un calcio relazionale. Quest'ultimo è quello che fa venir meglio quello fisico e quello tecnico. Se si diventa una squadra, oltre che undici buoni giocatori, migliora il gioco e si raggiungono dei risultati. E' quello che voglio fare con la Nazionale".
A proposito del Napoli "Eh, Napoli...Il legame tra me e il popolo napoletano è strettissimo ed è l'aspetto a cui tengo di più. Ora che ho ricevuto la cittadinanza onoraria sono un official scugnizzo e posso dire che Napoli è casa mia: nessun ocmune mortale merita quello che mi è stato trasferito qui. La mia gratitudine sarà infinita".
Allora perché lasciare? "E' dispiaciuto anche a me, ma volevo preservare la bellezza ce avevo nel cuore e non rimetterla subito in discussione perché è una roba che nessuno può sentire se non la prova direttamente come l'ho provata io".
Rimpianti? "Non ci si gira indietro, non si può andare a cambiare quello che è stato, è una perdita di tempo. Bisogna andare avanti. I rapaci guardano sempre di fronte a oro e poi vanno ancora più a fondo, mettono a fuoco e, pam!, catturano la loro prossima preda".
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