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interviste
Quello che sto per scrivere potrebbe danneggiare Giovanni Manna, ma non so che farci e convintamente proseguo. Perché in un mercato di poveri e nemmeno troppo belli il ds del Napoli classe ’88 è stato il più bravo di tutti. Cresciuto al Lugano dove non aveva compiti ben precisi, “Gio” - come lo chiamano gli amici e i benefattori - s’è formato a Torino, alla scuola di Cherubini, Paratici e Allegri, e nel maggio scorso è stato scelto quasi provocatoriamente da De Laurentiis. Preciso che se fosse rimasto Agnelli l’avrebbe promosso in prima squadra. Giovane, ambizioso, pieno di idee e buona volontà, due estati fa si distinse per il mancato acquisto di Lukaku (l’aveva inseguito per mesi). Ma almeno ci provò, spinto proprio da Allegri. A Napoli s’è ritrovato in mezzo tra De Laurentiis, Chiavelli e Conte che con lui fanno spesso il torello. Ha rischiato e rischia ancora, ma regge. Partendo dalle indicazioni di Antonio, il primo anno ha preso proprio Lukaku, McTominay, Buongiorno, Gilmour, Spinazzola, Rafa Marin, Neres e in seguito Okafor che Conte ha portato allo scudetto. Nella sessione che si chiude oggi ha trattato 1.720 giocatori di 25 nazioni (metodo Paratici), uno da Marte, tenendone in caldo la metà di mille, e chiude con De Bruyne, Lang, Beukema, Lucca, Gutierrez, Milinkovic-Savic, Marianucci, Elmas e, ultimo, Hojlund, dopo aver ceduto Osimhen al Galatasaray, Raspadori all’Atlético Madrid (gli affari più sostanziosi) e otto mesi fa Kvara al Psg. Non appena il mondo del calcio ha cominciato a considerarlo in gamba, s’è rotto il tendine d’Achille e le interpretazioni sulla dinamica dell’incidente sono almeno una decina. Non posso sapere se dopo questo articolo lo licenzieranno per eccesso di luce e complimenti - mi auguro di no -: so però che ha lavorato benissimo (curando perfino i mal di pancia di Anguissa e Lobotka) e ha sposato l’ombra. Il ruolo del ds è in crisi da anni, visto che i presidenti si affidano a intermediari e interdetti, agenti e agenzie, amici e parenti, televisivi e radiati, algoritmi e pendolini. Perciò Manna è una buona notizia, oltre che una delle numerose intuizioni felici di De Laurentiis.
Fernando Siani, giornalista, ha commentato il mercato delle big italiane nel podcast di Cronache di Spogliatoio. Di seguito quanto evidenziato:
"Al mercato dell’Inter do 5,5. Non sono state coperte delle mancanze già ampiamente riconosciute da quando c’era Inzaghi due anni fa, sono rimaste. Manca sempre il giocatore che ti scompiglia la situazione nei momenti chiusi. Al mercato del Napoli do 7,5 per la velocità con cui sono stati comprati i giocatori per convincere Antonio Conte della bontà del progetto. Al Milan do 5,5 perché vedo tanti soldi spesi per giocatori che non servono al Milan, e altri soldi non spesi in ruoli che palesemente erano un esigenza per una squadra di Allegri. Juventus? Un 7 pieno. Roma? Do un 7 perché oltre ad aver trattenuto giocatori molto forti, hanno preso una punta che secondo me se sta bene è veramente fenomenale. A me Ferguson piace tantissimo”
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