Intervistato dal Corriere della Sera, Ezio Simonelli – presidente della Lega Serie A – ha discusso della necessità di rendere il calcio italiano più moderno, internazionale e vicino ai giovani
Ezio Simonelli, presidente della Lega Serie A, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera, affrontando i nodi cruciali del calcio italiano: impianti vetusti, pirateria digitale, vivai da rilanciare e l’idea di portare la Serie A oltre oceano.
Serie A, il presidente: "Stadi fatiscenti, pirateria da 350 milioni e partite troppo tardi"
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Quali sono le urgenze del calcio? «La prima è legata al discorso stadi, una vera emergenza per il Paese. Faccio una battuta: per fortuna non siamo degli appassionati bevitori di birra, altrimenti sarebbe un problema andare in bagno negli impianti. Il problema va affrontato non solo in vista di Euro 2032».
Le altre? «I temi fiscali: se vogliamo rinverdire i fasti della Nazionale occorre investire sui vivai e in tal caso servono degli sgravi. Infine la pirateria, la madre di tutte le battaglie. Il danno economico per lo sport è di 350 milioni l’anno: sono partite le prime sanzioni per colpire l’utilizzatore del cosiddetto “pezzotto”, bisogna far capire che chi si affida alla pirateria sta rubando, quindi è un ladro. È un fatto anche culturale».
De Laurentiis ha usato toni duri per lo stato economico del calcio in Italia. Esagerato? «Non vedo scenari apocalittici: i diritti tv domestici sono stati venduti fino al 2029. Certo ora ci dobbiamo concentrare sulla cessione dei diritti all’estero, settore dove dobbiamo migliorare. Ecco perché mi sarebbe piaciuto disputare tutta la prima giornata lontano dall’Italia».