La condizione del terreno di gioco certamente influenza la prestazione e nei casi più gravi può determinare anche un fattore non secondario rispetto all'infortunistica o alla micro-infortunistica dell'atleta. Ovviamente le situazioni vanno valutate singolarmente. Quando è troppo morbido o troppo duro non va bene, infatti i centri di allenamento prevedono una gestione del campo capillare: per non esporre i giocatori agli infortuni, si seguono i feedback dell'atleta inoltre c’è un attrezzo - il Clegg hammer (martello di Clegg) - che è uno strumento che misura la durezza o sofficità del campo, ausilio per il manutentore per capire se sta facendo bene ed è risposta all'atleta che può chiedere una morbidezza o durezza del campo diversa. Quindi ci sono ampi strumenti che aiutano a gestire i campi rispetto alle richieste sempre più pressanti dei calciatori che devono assicurare un calcio veloce e tecnico”.
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