Se fosse nei panni di Conte, preserverebbe Beukema in vista dell'impegno di Champions con il PSV Eindhoven per dare fiducia al giovane Marianucci?"Penso che un allenatore ragiona partita dopo partita, non fa questi calcoli. L'appuntamento a più breve scadenza è sabato e, conoscendo un po' Conte, pensa all'impegno di domani: non è un tecnico che si fa influenzare da questo. È naturale che tiene in considerazione il match di Champions, però c'è da dire che il Napoli quest'anno ha una rosa decisamente più competitiva".
Spinazzola è ormai diventato un punto fermo, forse l'uomo in più di questo Napoli: si aspettava che Conte riuscisse a fargli ritrovare la forma migliore?"Spinazzola è un grandissimo calciatore: il problema era soltanto fisico e Conte l'ha recuperato alla grande. Va aggiunto che è stato acquistato a un prezzo modestissimo. Spero che il Napoli gli rinnovi il prima possibile il contratto perché è un giocatore che, secondo me, altri 4/5 anni li ha nelle gambe".
Capitolo Noa Lang: quante chance crede che l'olandese abbia di far breccia nel cuore di mister Conte?"Lang è un giocatore di qualità. A Napoli giochi su tre fronti e, dunque, è normale che abbia calciatori altrettanto importanti di fronte a lui. Bisogna avere la giusta pazienza: si deve adattare un attimo al campionato italiano, ma sono convinto che, col tempo, avrà il suo spazio".
Milinkovic-Savic, Beukema, De Bruyne, Hojlund: chi tra questi 4 rinforzi estivi del club di Fuorigrotta l'ha convinta di più finora?"De Bruyne. È un calciatore molto criticato in questo momento, ma sono sicuro che pian piano salirà di livello. Si sta inserendo in un contesto nuovo: è un ottimo giocatore, di grande qualità. Sono convinto che il belga è quell'elemento che possa dare al Napoli quel qualcosa in più anche a livello europeo. Con Milinkovic, Conte ora ha due titolari. Credo che gli azzurri abbiano acquistato calciatori importanti e non è facile tenerli fuori. Tuttavia, sono dell'idea che, se giochi su tre fronti, devi avere calciatore importanti in rosa: il Napoli, sotto questo aspetto, ha operato bene".
In chiusura, una domanda che spazia tra passato e presente: il Torino in cui ha giocato lei vinse una Coppa Italia e si spinse fino ai quarti di finale di Coppa delle Coppe. Come finirebbe uno scontro tra il "suo" Toro e il Napoli di Antonio Conte?"Noi eravamo una squadra tosta, tipo quella di Conte. Avevamo calciatori importanti: Enrico Annoni, Luca Fusi, Luca Marchegiani, Giovanni Galli, Walter Casagrande, Andrea Silenzi, Giorgio Venturin... Era una squadra amalgamata bene e anche forte. Non a caso, quella Coppa Italia è l'unico torneo che il Torino ha vinto negli ultimi 30 anni. Sarebbe stata una bella partita! Il mio Torino, tra l'altro, aveva in panchina un allenatore molto pragmatico come Emiliano Mondonico: si faceva odiare, ma ti invogliava a dare sempre il 100%. Non so come sarebbe finita, non me lo sono mai chiesto fino a oggi, ma son certo che sarebbe stato un bello scontro".
A cura di Alex Iozzi
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