calcionapoli1926 interviste Sergio: “Il mio Torino come il Napoli di Conte. Rrahmani? Leader. Spinazzola merita il rinnovo!”

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Sergio: “Il mio Torino come il Napoli di Conte. Rrahmani? Leader. Spinazzola merita il rinnovo!”

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Una lunga chiacchierata con uno dei "doppi ex" più illustri di Torino e Napoli
Alex Iozzi

Raffaele Sergio, fu difensore centrale, nonché doppio ex di Torino e Napoli (con gli scarpini al piede), si è concesso (in esclusiva) per un'intervista ai taccuini di CalcioNapoli1926.it alla vigilia della sfida di campionato (in programma sabato 18 ottobre 2025, alle 18:00, e valevole per la 7ª giornata di Serie A) tra la compagine granata e quella partenopea. Diverse le tematiche trattate (oltre a quelle legate al match dell'Olimpico Grande Torino): dall'impatto o difficoltà avute dai nuovi acquisti con la realtà "081" alla crescita esponenziale di Leonardo Spinazzola.

"Napoli, occhio a Simeone! Lang deve avere pazienza. De Bruyne? Può dare qualcosa in più in Europa", le parole di Sergio a CN1926

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Tre confronti nella stagione 2024/25, due sconfitte e un pareggio per mister Conte contro Baroni: come il tecnico granata può (nuovamente) incartare il rivale azzurro? "Sicuramente è una partita non facile, anche perché il Torino è in un discreto momento; ha raccolto un ottimo punto a Roma (con la Lazio, ndr). È una sfida tosta, molto equilibrata, ma ritengo che il Napoli abbia le qualità per vincerla: ha elementi molto importanti ed è anche in un ottimo momento di forma. Credo abbia buone possibilità di portar via il risultato pieno".


Sabato sera, "El Cholito" Simeone vestirà i panni dell'ex: lei che in carriera ci è passato, quali sensazioni si provano prima, durante e dopo la partita?"Simeone è un calciatore che voleva più continuità. Non è andato via per scelta tecnica, anche perché nel Napoli erano in tanti e lottavano tutti per traguardi importanti. L'argentino ha ritenuto fosse giusto andare in una squadra dove ha più possibilità di giocare. Sicuramente è un calciatore di qualità, che attacca bene la profondità, di gran spessore... Il Napoli deve stare molto attento".

Da ex difensore, quanto la solidità mancata (in questa fase embrionale dell’annata) alla retroguardia partenopea dipende dall'assenza di Amir Rrahmani?"È un calciatore importante, divenuto con Conte leader della difesa. È naturale che abbia la giusta personalità per guidare il reparto. Sicuramente, sotto questo aspetto, il Napoli ha perso tanto; tuttavia, c'è da dire che chi l'ha sostituito, lo ha fatto bene. È la dimostrazione di come il mercato azzurro sia stato fatto in maniera corretta. Speriamo, però, che possa recuperare quanto prima Rrahmani perché, comunque sia, è diventato il leader della difesa partenopea".

Se fosse nei panni di Conte, preserverebbe Beukema in vista dell'impegno di Champions con il PSV Eindhoven per dare fiducia al giovane Marianucci?"Penso che un allenatore ragiona partita dopo partita, non fa questi calcoli. L'appuntamento a più breve scadenza è sabato e, conoscendo un po' Conte, pensa all'impegno di domani: non è un tecnico che si fa influenzare da questo. È naturale che tiene in considerazione il match di Champions, però c'è da dire che il Napoli quest'anno ha una rosa decisamente più competitiva".

Spinazzola è ormai diventato un punto fermo, forse l'uomo in più di questo Napoli: si aspettava che Conte riuscisse a fargli ritrovare la forma migliore?"Spinazzola è un grandissimo calciatore: il problema era soltanto fisico e Conte l'ha recuperato alla grande. Va aggiunto che è stato acquistato a un prezzo modestissimo. Spero che il Napoli gli rinnovi il prima possibile il contratto perché è un giocatore che, secondo me, altri 4/5 anni li ha nelle gambe".

Capitolo Noa Lang: quante chance crede che l'olandese abbia di far breccia nel cuore di mister Conte?"Lang è un giocatore di qualità. A Napoli giochi su tre fronti e, dunque, è normale che abbia calciatori altrettanto importanti di fronte a lui. Bisogna avere la giusta pazienza: si deve adattare un attimo al campionato italiano, ma sono convinto che, col tempo, avrà il suo spazio".

Milinkovic-Savic, Beukema, De Bruyne, Hojlund: chi tra questi 4 rinforzi estivi del club di Fuorigrotta l'ha convinta di più finora?"De Bruyne. È un calciatore molto criticato in questo momento, ma sono sicuro che pian piano salirà di livello. Si sta inserendo in un contesto nuovo: è un ottimo giocatore, di grande qualità. Sono convinto che il belga è quell'elemento che possa dare al Napoli quel qualcosa in più anche a livello europeo. Con Milinkovic, Conte ora ha due titolari. Credo che gli azzurri abbiano acquistato calciatori importanti e non è facile tenerli fuori. Tuttavia, sono dell'idea che, se giochi su tre fronti, devi avere calciatore importanti in rosa: il Napoli, sotto questo aspetto, ha operato bene".

In chiusura, una domanda che spazia tra passato e presente: il Torino in cui ha giocato lei vinse una Coppa Italia e si spinse fino ai quarti di finale di Coppa delle Coppe. Come finirebbe uno scontro tra il "suo" Toro e il Napoli di Antonio Conte?"Noi eravamo una squadra tosta, tipo quella di Conte. Avevamo calciatori importanti: Enrico Annoni, Luca Fusi, Luca Marchegiani, Giovanni Galli, Walter Casagrande, Andrea Silenzi, Giorgio Venturin... Era una squadra amalgamata bene e anche forte. Non a caso, quella Coppa Italia è l'unico torneo che il Torino ha vinto negli ultimi 30 anni. Sarebbe stata una bella partita! Il mio Torino, tra l'altro, aveva in panchina un allenatore molto pragmatico come Emiliano Mondonico: si faceva odiare, ma ti invogliava a dare sempre il 100%. Non so come sarebbe finita, non me lo sono mai chiesto fino a oggi, ma son certo che sarebbe stato un bello scontro".

A cura di Alex Iozzi

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