A proposito di morale e malumori, viene da pensare al Napoli, che oggi sfiderà un’altra squadra per la quale ha giocato, ovvero l’Inter. Fino a due o tre settimane fa, il Napoli sembrava padrone del campionato. Poi, cosa è successo?
"Ha rallentato, ma ci sta nel corso della stagione. Se guardiamo le altre squadre, tutte hanno attraversato un momento di difficoltà, compreso il Napoli, che infatti è stato raggiunto dalle inseguitrici e superato dall’Inter. Questa sera c’è una grande sfida al vertice, e potrebbe delineare le gerarchie del campionato. L’Inter può aumentare il vantaggio, il Napoli può scavalcarla, ma devono stare attenti anche all’Atalanta, che non è affatto lontana e oggi, sulla carta, ha un turno favorevole contro il Venezia. Oltre alle difficoltà legate ai risultati, il Napoli dovrà combattere anche contro le numerose assenze e un trend negativo, avendo raccolto solo tre punti nelle ultime quattro giornate.”
Come si affronta un momento del genere nello spogliatoio?
"Con tranquillità. So che può sembrare banale, ma bisogna cercare di semplificare il più possibile. Conte ha molta esperienza, sia da giocatore che da allenatore, e sa benissimo come affrontare situazioni del genere. Oggi, comunque, non penso ci siano problemi particolari, perché queste sono partite che si preparano da sole. Si conosce l’importanza della gara, il valore delle due squadre è altissimo, quindi sarà sicuramente una sfida molto combattuta.”
Il Napoli sta affrontando molti infortuni muscolari, molto dei quali allo stesso muscolo. Quanto possono aver inciso la preparazione atletica e i carichi di lavoro settimanali voluti da Conte?
"La preparazione ormai è stata fatta molto tempo fa. Adesso si lavora sulla gestione della settimana tipo, ma non so nello specifico come operi Conte. Certo, può essere che qualche infortunio sia dovuto alla difficoltà di dosare i carichi di lavoro, dato che il Napoli non ha avuto impegni europei, e questo può aver influito. Però gli infortuni non dipendono solo dall’attività fisica in sé, ma anche da aspetti mentali e psicologici. Non mi sento di escludere Conte ed il suo staff dai responsabili dei troppi infortuni, è chiaro che anche l’allenatore ha una parte di responsabilità, ma non è un’accusa. Fa parte del mestiere. Se non si lavorasse mai duramente, probabilmente nessuno si farebbe male, ma allo stesso tempo i giocatori non sarebbero pronti per affrontare impegni così intensi. Gli infortuni, purtroppo, fanno parte del calcio."
Il suo pronostico per la gara di oggi pomeriggio?
"È difficile fare un pronostico. Una volta si giocava la schedina con 1X2, ma oggi è davvero complicato. Sicuramente sarò sul divano a guardarla, perché queste sono partite da non perdere, soprattutto per il Napoli, che continua a lottare per lo scudetto.”
Ma è giusto continuare a sognarlo o, come dice Conte, bisognerebbe pensare più concretamente alla qualificazione in Europa?
"Secondo me, in questa dichiarazione Conte è stato un po’ strategico. È giusto puntare allo scudetto: se il Napoli vince oggi, torna in testa alla classifica. A volte si gioca con le parole, ma è chiaro che sia Napoli che Inter, e aggiungerei anche l’Atalanta, debbano continuare a sognare il titolo."
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