Sul futuro di Osimhen
—“Bisogna vedere di che caratteristiche ha bisogno il Napoli. Se il club vorrà cercare un attaccante simile ad Osimhen non sarà certamente semplice. Trovare un attaccante che possa attaccare la profondità già vorrebbe dire avvicinarsi al nigeriano, ma cercarne uno che possa abbinare anche le doti realizzative, e nel gioco aereo, sarebbe complicato. Parliamo di attaccanti del livello di Lewandoski. D’altronde, la prossima è la stagione della conferma di Victor ai grandi livelli, qualsiasi sarà il campionato da disputare. È l’anno sempre più difficile per un attaccante e, dovesse riuscire a confermarsi, diverrebbe un giocatore davvero importante. La scelta definitiva spetta sempre al calciatore. L’agente propone, ma è il giocatore che decide quale debba essere la destinazione. Il lavoro degli agenti, naturalmente, è quello di garantire il massimo possibile dal punto di vista economico. Anche loro, in tal modo, possono guadagnarci”.
Su Lozano
—“È stata positiva. Non dimentichiamo i trofei vinti, e soprattutto lo scudetto. Quando è arrivato si pensava che potesse essere un campione. Il messicano, invece, non ha dimostrato di esserlo e di saper spostare gli equilibri. È un buon giocatore che ha garantito il suo contributo insieme ad altri calciatori, alcuni ben più decisivi. Avrebbe potuto fare sicuramente di più”.
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