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MANCHESTER, ENGLAND - SEPTEMBER 18: Scott McTominay of Napoli looks on during the UEFA Champions League 2025/26 League Phase MD1 match between Manchester City and SSC Napoli at City of Manchester Stadium on September 18, 2025 in Manchester, England. (Photo by Dan Istitene/Getty Images)
Stefan Schwoch, ex calciatore, è intervenuto a "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, soffermandosi su diverse individualità della rosa del Napoli, come De Bruyne, McTominay, Lukaku e non solo. Di seguito le dichiarazioni salienti del terminale offensivo.
“McTominay l’anno scorso ci ha abituato molto bene: ha fatto un campionato straordinario, segnando dodici gol e mantenendo sempre un ottimo rendimento. È difficile ripetersi su quei livelli. È vero che De Bruyne gli tolga un po’ di spazio, anche perché tende a muoversi sulla sinistra, nella stessa zona in cui McTominay ama inserirsi. Ma lo scozzese resta libero di buttarsi dentro l’area, soprattutto quando l’azione arriva da destra: è spesso lui a chiudere vicino alla punta. Non dimentichiamo, però, che McTominay ha vissuto un’annata sopra le righe. Non è un giocatore da dodici gol ogni stagione. È più probabile che si tratti di un ritorno ai suoi standard, piuttosto che di un calo dovuto a De Bruyne. Il Napoli, inoltre, ha cambiato modo di giocare, e questo incide. In definitiva, le prestazioni restano buone: il valore del giocatore non è in discussione, ma confermarsi è sempre più difficile nel calcio di oggi”.
“Sì, penso che ogni allenatore abbia un giocatore di riferimento. Lukaku lo è sempre stato, anche l’anno scorso, quando non viveva momenti semplici. Parliamo di un calciatore che si prende responsabilità, che segna tanto – tredici, forse quattordici gol – e fa segnare i compagni. È un leader naturale, uno che sposta gli equilibri. Non si lascia scalfire dalle critiche e quando scende in campo dà sempre tutto. È normale che la sua assenza pesi tanto: per il Napoli è una perdita importante, anche dal punto di vista caratteriale”.
“Credo che, a parità di condizioni, Lukaku resterà il preferito di Conte. Lo conosce bene e sa esattamente cosa può dargli. Detto questo, se Højlund sta bene e dimostra di meritare il posto, Conte non avrà problemi a trovargli spazio. Anzi, non escludo che possano giocare insieme, con Lukaku un po’ più arretrato a fare da collante con i centrocampisti, e Højlund più avanti a sfruttare gli assist. Sono due giocatori che possono coesistere senza problemi”.
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