IL CONFRONTO CON LE PRIME TRE: "Questo potrebbe significare che siano le più in forma ma non ne sono così certo. In ogni caso, i precedenti sono una sconfitta col Milan, una vittoria col Napoli e ancora niente con l'Inter. Non è che il Bologna di Italiano, solo perché è più indietro sia così svantaggiato, anzi".
SULLA FAVORITA: "Ho sempre pensato che sono proprio le squadre meno vincenti o che non hanno l'obbligo di vincere quelle che hanno delle chance nascoste per arrivare in fondo. Andare in campo tranquilli, senza ansie, fare bella figura e mettere in difficoltà l'avversario che, se eliminato, verrà sicuramente criticato. Il Bologna, se non trionfa, non verrà crocifisso".
SUL MILAN: "Non mi convince. Non so dire cosa, ma c'è qualcosa nell'assetto, negli uomini, nel tecnico che ancora non funziona".
SUL NAPOLI: "Un po' meglio, ma anche lì c'è qualcosa che non torna. La squadra non si esprime sempre allo stesso modo. Non ci si può nascondere dietro alle assenze. Vedo piuttosto un Conte che va da un eccesso all'altro. Ma questo rientra in un discorso più ampio sugli allenatori che non dicono la verità, sono falsi e bugiardi, parlano per mandare messaggi ad altri e non mi piace".
SULL'INTER: "Direi di sì. E' la squadra forse più quadrata, mi piace come gioca, la sua fluidità quando riparte. Ecco, Chivu parla poco e bene, in questo lo preferisco a Conte e Allegri".
SUL BOLOGNA: "Al di là della stanchezza, anche le altre fanno le coppe, ora è tutta una questione mentale. A me piace la squadra di Italiano, un allenatore verace, il più sincero del lotto. Ha un gioco, delle idee, è offensiva e sarebbe stato bello stare in area ad attendere le palle dalle fasce (ride, ndr). In una partita secca se la può giocare".
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