Empoli, estate 2012, alla prima seduta della preparazione estiva, dopo una serie di brevi esercizi col pallone, si avvicinò e mi disse: "Tu avrai una carriera importante". Non capivo, neanche sapeva il mio nome. Pochi mesi dopo firmavo con il Milan... Sarri tirava fuori il meglio da tutti e ha cambiato la mentalità della squadra. Come ha fatto a Napoli. Maurizio mi aveva chiamato, ne parlai con l'Empoli e preferii restare: avevo bisogno di giocare. Sicuramente è stato un crocevia della mia carriera, ma in quel momento ero convinto di aver preso la decisione giusta. Ora non siamo più in contatto: l'ultima volta l'ho visto in campo, da avversari, quando col Verona ho sfidato la sua Lazio. Ma tra noi basta uno sguardo per capirci: magari in questi mesi andrò a trovarlo. Da lui c'è sempre qualcosa da imparare".
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