A Iervolino addebito una sola colpa, ma parlo da tifoso: nell'organico societario c'era bisogno di un uomo di calcio, che forse non c'è mai stato. Il dottor Milan è un ottimo gestore delle finanze, serviva un alter ego in chiave sportiva. A Iervolino sarebbe servito un uomo alla Giuntoli, alla Sartori, uno capace di dare buoni consigli e progettare davvero una squadra in estate. Quando cambi tanti allenatori significa che ti sei incartato e vai in confusione, non diventa più una questione di panchina, ma di un organico che evidentemente che non risponde più agli stimoli".
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