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interviste
Conte e Gasperini osservano dall'alto le rivali: Napoli e Roma non erano prime in classifica in Serie A dopo 6 giornate dalla stagione 1989/90.
Carlo Jacomuzzi, ex direttore sportivo di Napoli ed Atalanta, a 1 Football Club ha parlato della prossima partita di Serie A degli azzurri, che saranno ospiti della Roma domenica 30 novembre alle 20:45.
Ecco le parole del presidente dell'Aioc Jacomuzzi: Quanto è credibile la Roma? E soprattutto, crede che il Napoli possa dire la sua allo stadio Olimpico?:“Vediamo due squadre con ottimi giocatori: il livello tecnico è alto, anche perché gli stranieri bravi elevano la qualità. In panchina ci sono due allenatori che, mi permetto di dirlo, sono tra i migliori non solo in Italia ma in Europa. Il calcio italiano è difficile, non è semplice come in altri campionati, e anche loro fanno fatica a trovare sempre le giuste misure. Io penso che sarà una partita giocata per vincere, perché nessuna delle due è capace di fare un calcio difensivo portato all’estremo. Sarà una gara interessantissima per vedere lo scacchiere, come si muovono, come sistemano i reparti. E speriamo sia una bella partita, senza cattiverie o episodi strani — arbitri, fuorigioco, queste cose che rovinano il calcio. In questo momento sono due protagoniste del campionato, e speriamo che diano soddisfazione.”
Il Bologna di Italiano, che oggi è a tre punti dalla vetta con una struttura eccezionale e una rosa molto valida, può vincere lo scudetto?:“No, no, no, non può. Perché oltre i tredici giocatori veri, il quattordicesimo e il quindicesimo non sono al livello dei titolari. E arriverà il momento in cui, tra un infortunio e una squalifica, non potrà più schierare tutti quei tredici-quattordici giocatori chiave. L’entusiasmo fa tanto, e il Bologna è una piazza che soffriva da anni. Quindi può fare grandi cose, certo. Ma alla lunga, quando arriva febbraio o marzo, la qualità fa la differenza. E purtroppo restare alle spalle delle grandi sarà difficile. E comunque, anche lì… tutti stranieri. Mi pare che ci siano due italiani, forse uno. Il direttore sportivo è molto bravo a prendere giocatori in giro per l’Europa, anche in paesi dove costano poco: è tirchio, sì, ma li paga poco e li valorizza. Sta facendo un grande lavoro, però poi alla lunga… la qualità conta".
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