Che idea si è fatto quando Conte sbottò dopo la gara di Bologna? "Io conosco bene Antonio, alla Juventus abbiamo collaborato ed abbiamo dato entrambi grande valore alle prestazioni. Lui non è solo un allenatore da campo, è uno che sa scegliere i giocatori giusti. Ai tempi individuò calciatori che poi sono diventati fondamentali. Dopo tredici anni ci conosciamo bene, così come conosco bene Gian Piero Gasperini, al quale diedi l'opportunità di entrare nei professionisti quando facevo consulenza al Crotone. Sono due tecnici preparati."
Il carattere è la forza e allo stesso tempo il limite di Conte? "Certo, ma è anche questo che lo rende un grande. Gli allenatori con quel carattere tengono sempre il gruppo sul pezzo. La forza di Antonio è non mollare mai, neanche negli allenamenti. È uno che stimola continuamente i giocatori e lo stesso vale per Gasperini. Vivono di calcio, non solo per la partita ma per tutto ciò che ci sta intorno."
Come si spiega che nessuna squadra di Gasperini era mai stata così solida in difesa? "Lui ha sempre avuto una mentalità offensiva, è vero, ma è anche un allenatore che si adatta agli elementi che ha. L'Atalanta ha sempre valorizzato i giocatori ed infatti ne ha venduti tantissimi, portandoli ad un ottimo livello. Quest'anno si vede che c'è molto equilibrio: non è solo la difesa, è tutta la squadra che lavora bene. Quando prendi pochi gol, è merito del collettivo. La Roma però non avrà vita facile: sarà una gara tattica, decisa dai dettagli."
Numericamente il Napoli in mezzo al campo ha pochi elementi, crede che debba ricorrere al mercato degli svincolati prima di gennaio? "Il Napoli ha una rosa ampia e qualitativa, purtroppo falcidiata dagli infortuni. Non ha senso andare su uno svincolato oggi ma bisogna attendere il mercato di gennaio. Ti rispondo subito: no. Se un giocatore è svincolato fino a fine novembre, un motivo c'è. Il mercato riapre tra un mese: prendere ora un giocatore fermo significa aspettare due mesi per rimetterlo in condizione. Non ce ne sono tanti davvero utili a una squadra come il Napoli. Di solito club come Napoli o Roma intervengono a gennaio per migliorare la rosa, non per riempirla. È chiaro che servono due giocatori per ruolo, e qualcuno in più, ma gli azzurri hanno alternative di spessore. Bisogna stringere i denti finché non rientrano gli infortunati, poi la rosa tornerà completa e competitiva."
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