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calcionapoli1926 interviste Renica: “I calciatori adorano Conte! I problemi attuali derivano da altro”

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Renica: “I calciatori adorano Conte! I problemi attuali derivano da altro”

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Alessandro Renica, ex difensore del Napoli, ha parlato nel corso di Terzo Tempo Calcio Napoli, trasmissione in onda su Televomero
Ugo Casadio

Alessandro Renica, ex difensore del Napoli, ha parlato nel corso di Terzo Tempo Calcio Napoli, trasmissione in onda su Televomero:

“I giocatori s’impegnano e seguono Conte, lo adorano. Le cause da ricercare per questo momento sono i tanti infortuni seri ai giocatori importanti. Mi viene in mente Lukaku che l’anno scorso risolveva tante partite complicate. E poi forse anche il poco turnover. Il Napoli gioca tante partite e ci sono giocatori che giocano poco e dovrebbero trovare più spazio. Beukema, per esempio, mi sono chiesto come mai non abbia giocato a Bologna dopo che Rrahmani aveva già giocato due partite consecutive e anche Lobotka era rientrato dall’infortunio. Mi sembra che Conte si fidi sempre degli stessi. Lui non si discute, è un grande allenatore. Questi periodi li passano un po’ tutti. Contro il Bologna mi è piaciuto l’ingresso di Lang. È entrato bene. Il primo tempo è stato in equilibrio. Nella ripresa il Napoli non riempiva l’area, però ho visto Lang mettere in difficoltà la difesa rossoblù andando sul fondo e puntando l’uomo. Dopodiché, la parola più importante per un giocatore è la fiducia e la fiducia ha un costo. Bisogna dargli l’opportunità anche di sbagliare mezz’ora. Un allenatore deve preoccuparsi anche dello stato di un singolo giocatore. Se Conte dovesse schierarsi con i tre centrali fisici e possenti in un 3-4-2-1, si preoccuperebbero così di coprire Di Lorenzo che non vive un buon periodo di forma, di marcare il centravanti e anche tenere su Lookman. Novembre è un mese tosto anche per gli infortuni. Arriva il freddo, i campi pesanti, e poi ci sono tre partite intense. Un po’ di paura personalmente ce l’ho. Anche i giocatori che si sono fatti male pesantemente non è semplice tornare in campo a livello psicologico. Se non sei proprio libero di testa e fisicamente e devi giocare partite importanti è pesante. Lo strappo muscolare è come una pugnalata dentro al muscolo, ne ho avuti cinque di fila. A Bologna ho visto un po’ di paura di Lobotka di farsi male di nuovo”.