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Rastelli: “Il Napoli può giocarsela con il Barcellona. Sul gesto di Kvara…”

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A 1 Station Radio è intervenuto l'ex tecnico del Cagliari, nonché ex calciatore del Napoli
Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 

A 1 Station Radio è intervenuto Massimo Rastelli, allenatore ed ex tecnico del Cagliari, nonché ex calciatore del Napoli. Di seguito, un estratto dell’intervista.

Che sensazioni le ha lasciato la sfida tra Napoli e Barcellona?

“È stata una prestazione positiva. Si è visto quanto il Napoli, in questo momento, sia bloccato psicologicamente. Abbiamo visto una squadra timorosa, con tanti errori anche in passaggi di pochi metri. Il Barca, conoscendo queste difficoltà, è partito subito forte. Poi, il Napoli è uscito alla distanza. Gli azzurri hanno subìto la giocata del vantaggio ma i cambi hanno garantito nuove energie. Credo che il Napoli possa giocarsela al ritorno”.


Quando un calciatore esce insoddisfatto, come nel caso di Kvaratskhelia, è un segnale positivo?

“La sua smorfia di disappunto credo fosse nei propri confronti. Un calciatore, al di là che tutti vorrebbero giocare novanta minuti, è perfettamente conscio della prestazione. Una partita al di sotto delle proprie potenzialità, anche a causa delle marcature e dei meriti avversari”.

A Kvara può essere mancato il supporto di Mazzocchi? L’esterno spinge tanto e favorisce le prestazioni del georgiano.

“Mazzocchi è stato un acquisto che può rivelarsi utile anche per la sua duttilità. Può giocare sia a destra che a sinistra e può dare diverse soluzioni al tecnico. Con Kvara ha trovato subito l’intesa e questo può giocare a suo favore”.

Lazio e Inter hanno dimostrato di essere organizzate grazie anche alla permanenza dei tecnici?

“Il Napoli ha dovuto interrompere una continuità di guida tecnica che sarebbe fondamentale. Dall’esterno si fa sempre fatica a giudicare la bontà delle scelte ma, quest’anno, non si è quasi mai vista la stessa squadra dello scorso anno. Ciò detto, Calzona conosce bene i principi che hanno accompagnato il Napoli negli ultimi anni e tornerà ad allenarli in queste settimane. Sarà importante riacquisire fiducia e, soprattutto, tornare a divertirsi. La leggerezza di scendere in campo con carattere, aggressività ma anche con spensieratezza. È quel che consente di giocare con maggiore serenità”.

Il Napoli sarebbe in acque migliori se la società avesse supportato e dato fiducia a Garcia?

“So quanto sia difficile il nostro mestiere, quante variabili condizionano il nostro lavoro. Quando mi chiedono quale possa essere l’aspetto che incida sul successo di un allenatore rispondo che, per prima cosa, la fortuna di un allenatore è la società. Nei momenti difficili di una stagione, deve essere il club a far sentire forte un allenatore, anche mettendo i calciatori di fronte alle proprie responsabilità. Per quanto riguarda Garcia, non credo sia così scarso. È stato un problema di empatia che potrebbe aver indotto la dirigenza a decidere per il cambio di guida tecnica”.

Quali sono le insidie che la gara con il Cagliari può riservare al Napoli?

“Le insidie sono sempre quelle che si celano quando si approccia ad una gara pensando che un avversario sia inferiore. Bisognerà approcciare alla partita come se fosse un avversario di prima categoria. Il Cagliari, infatti, ha sempre dimostrato di non mollare mai, specialmente in casa. Inoltre, sono state spese tante energie fisiche e mentali per la sfida contro i blaugrana. Per il Napoli, dunque, sarà importante ricaricare le energie”.

Il Napoli ha ancora chance di arrivare in Champions?

“Ci sono ancora quattordici gare da giocare per gli azzurri. Sono tantissimi punti a disposizione. È normale debba cominciare a vincere. Le vittorie danno entusiasmo e sono ingredienti di cui il Napoli ha bisogno”.

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