Giacomo Raspadori ha rilasciato una bella intervista al Corriere dello Sport, in cui ha parlato di sogno scudetto, di Napoli, e della sua (già) lunga carriera calcistica. Un ragazzo con la testa sulle spalle, Raspadori. Forte perché sostenuto da sempre da una famiglia solida e presente, che - come lui stesso riconosce - gli ha insegnato i veri valori della vita. Debutta a 19 anni in Serie A, diventa Capitano del Sassuolo a ventuno anni, poi Campione d'Europa, ora calciatore (inarrestabile) del Napoli. Parola d'ordine? "Sognare, sì, ma con moderazione". Piedi per terra, testa all'obiettivo. Che è lo scudetto, ma non solo.
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Raspadori: “Voluto fortemente il Napoli, non ci poniamo limiti”
Raspadori: è un Napoli senza limiti
Ecco quanto evidenziato, della lunga intervista rilasciata al Corriere dello Sport, da CalcioNapoli1926: Sulla sua vita da ventiduenne e sulla scelta di venire a Napoli: "Sogno ma non troppo, perché i miei genitori hanno insegnato a noi figli a restare equilibrati, finché si può. Però a questa età è anche legittimo lasciarsi andare un attimo, seppur con moderazione. È stata una mia scelta precisa, sollecitato da ciò che mi dicevano Giuntoli e Spalletti: se mi passa la battuta, mi misero in mezzo, ero felicemente frastornato dalle loro parole, coglievo la fiducia. Non potevo sbagliarmi, non mi sono sbagliato". Sul ruolo: "Nasco centravanti ma mi sta bene essere coinvolto, ritrovarmi dentro al campo, quindi mi vedo anche alle spalle di un attaccante. Ma l’evoluzione del calcio è secca, repentina, io sto qua per imparare e ne ho voglia". Sullo scudetto e sugli obiettivi del Napoli: "Sarei un bugiardo se fingessi distacco. Ma non è un’ossessione. È l’obiettivo per il quale lavoriamo, ma senza stress. Però ci credo: per conquistarlo servirà l’impegno di questi tre mesi e la capacità di dimostrare che l’abbiamo meritato. Le qualità del Napoli, finora, sono emerse (...) Non ci poniamo limiti ma non abbiamo presunzione. Per questioni così grosse (Champions, ndr), si vive alla giornata. Siamo arrivati agli ottavi con risultati straordinari". Sul percorso del Napoli da gennaio: "Mio fratello maggiore tifava Milan e io misi il derby dentro casa. Sarà difficile, inevitabilmente, ma ci sono anche il Milan, che mi sembra quella maggiormente in grado di farci paura, e la Juventus, che sta tornando. Quegli otto punti ci mettono in condizione privilegiata, sempre meglio stare avanti che inseguire, ma è chiaro che non ci può sentire al sicuro. Il campionato comincia adesso, però noi abbiamo otto punti di vantaggio".
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