Su Conte
—"Diciamo che Conte in questo momento di emergenza, perché c’è fuori Anguissa, il tuo centro campista che ha fatto meglio, perdi De Bruyne prima, si è costretto a reinventare qualcosa. Passando a questo centrocampo a due, Lobotka-McTominay, è riuscito a sfruttare nello stesso tempo molto bene le due punte esterne, Lang e Neres, soprattutto, che giocando più stretti dentro al campo, sono stati decisivi. Di Conte possiamo discutere tante cose: gli atteggiamenti, molte situazioni che non sono convincenti, ma come allenatore è sicuramente bravo, è sicuramente uno che sa quello che fa. Prepara le squadre per vincere le partite, poi a volte le sue squadre non sono convincenti sul piano del gioco, ma quasi sempre sono squadre risultatista. Cioè è molto difficile battere il Napoli, è molto difficile battere le squadre di Conte".
Sul motivo per cui il mister salentino ha alzato la voce dopo Bologna
—"Credo quello che nessuno ha capito nella valutazione di questo periodo, è che Conte è uscito scioccato dai sei gol presi dal PSV. Lui ha perso certezze e secondo me ha passato un periodo molto complicato, perché quando tu prendi sei gol, ti devi chiedere ma la squadra con me o sono contro di me? Questa squadra mi segue ancora o non mi segue più? La risposta che ha avuto dalla partita col Qarabag è positiva. Il Napoli ha risposto positivamente, la squadra e i giocatori lo seguono. Quindi diciamo che è uscito dal periodo nero e adesso c'è questa partitissima, che da anni è motivo di grande rivalità tra le due tifoserie, sono successe molte cose brutte, a me piacerebbe che queste situazioni trovassero una pacificazione".
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