Il Napoli di ieri ha fatto venti minuti buoni, sbagliando le rifiniture. Ha preso un gol evitabile su una situazione di gioco che va preparata: non puoi consentire un cross così senza contrastare. Era una situazione molto leggibile. Un gol sotto le gambe li hanno presi tutti i portieri, da Zoff ad Albertosi, su altro è criticabile. Quello che penso io è che la partita è cambiata con la sostituzione di Anguissa, infortunato, con Raspadori. Doveva entrare uno tra Elmas e Cajuste, con quest’ultimo che è un buon giocatore ma dovrebbe essere inserito in un quadro tattico diverso. Con Raspadori il Napoli ha giocato con il 4-4-2, sostanzialmente. Si è visto dopo un Napoli frammentato, discontinuo. Questa squadra di allunga, indietreggia, si porta l’avversario dentro l’area. La chiave tattica del Napoli di Spalletti era quella di avanzare, anche per difendersi, con il possesso palla. Sin dai tempi di Sarri sedeva sulla panchina di Fuorigrotta, il Napoli ama tenere palla tra i piedi e fare un certo tipo di calcio che non sa più, arrivava in porta con il fraseggio, teneva il controllo del gioco. Ora, a mio avviso, cerca troppo le verticalizzazioni e lo fa anche con giocate del tutto superflue, lanciando in avanti 43-44 palle con l'avversario chiaramente in vantaggio nelle letture. E' come se questa squadra avesse fretta, perché poco in fiducia nelle sue qualità”
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