Frank, adesso notizie positive. Chi sono, invece, i due top di giornata?
“Il primo è Nico Paz. Quando George Clooney comprò la villa sul lago di Como disse: ‘Ho capito cos’è la felicità’. Ecco, io credo che la vera felicità l’avrebbe provata ora, andando allo stadio a vedere questo Como. Nico Paz è felicità pura. È un giocatore che spacca tutto: le partite, il pallone, gli avversari. È anni che non si vede uno così in Serie A. Non voglio fare paragoni azzardati, ma è da tanto che la gente non si emoziona così. È giovane ma già maturo, è tanta roba, non solo per il gol di ieri. Il Como ha avuto la forza di tenerlo e ha fatto benissimo. Il secondo top arriva dalla volpe Allegri, ma l’uva è Leão. Allegri vuole arrivarci, e credo che la gestione di questi giorni sia stata perfetta. Dopo la notizia della ‘bastonata’ di Allegri, sono usciti i video in cui Leão si lamentava, poi è tornato prima delle Nazionali e si è allenato bene. Anche così si costruisce: si protegge un giocatore. Io sono stufo di sentir chiedere a Leão cosa voglia diventare da grande. Non lo sa nemmeno lui. E va bene così. Non diventerà Messi né Cristiano Ronaldo. Prima lo accettiamo, prima facciamo il suo bene e quello del Milan. Quando uscirà da questo equivoco, giocherà con più serenità. E poi, come ieri sera, farà la differenza”.
Entriamo nel merito di Torino-Napoli: mi dia due top…
“È stata una partita complicata, in cui non c’è stato nessuno nettamente peggiore o migliore degli altri. Ma partiamo dai top. Il primo è De Bruyne. Voglio dire una cosa ai tifosi del Napoli: poche volte vincerà le partite da solo, ma è un giocatore che, quando il sistema funziona, sa esaltarlo. Quando invece la squadra non gira, lui prova a trascinare tutti, perché è un generoso: prova a prendersi sulle spalle l’intera squadra, ma non sempre può riuscirci. Il secondo top è Spinazzola. È intelligente, serio, sempre tra i migliori in campo. Direi il migliore del Napoli nel mese di ottobre. Difficile non inserirlo tra i top di questo avvio di stagione. Aggiungo una parentesi su Lang: ha fatto vedere qualcosa di buono, deve continuare così”.
Chi sono stati i flop del Napoli?
“Il primo è Antonio Conte. Adoro la sua comunicazione, ma quando esaspera i concetti rischia di fare danni. Dire continuamente che questa è la stagione più difficile per il Napoli non aiuta. Lo scorso anno tenere basso l’entusiasmo aveva senso; quest’anno, con la doppia competizione e tante difficoltà, serve invece stimolare l’ambiente. Così rischia di spegnerlo. Il secondo flop è Lucca. Mi dispiace, ma sabato non ci ha proprio capito nulla. È costato tanto, circa 35 milioni, e convive con la pressione del prezzo. Non è tutta colpa sua, ma deve studiare, capire cosa vuole Conte da lui. Sabato serviva un giocatore diverso. Ha toccato pochi palloni e quelli che ha avuto li ha persi. Deve crescere, lavorare e imparare. È giovane, ma il tempo stringe. Speriamo di poter raccontare episodi diversi per lui nelle prossime settimane, il ragazzo ha qualità, ma deve dimostrarle. Il valore c’è, adesso tocca a lui”.
Del rigore assegnato ieri al Milan, che ne pensa?
“Secondo me l’arbitro ha sbagliato. Ha visto una trattenuta che non c’era. Non è stata la manata sul volto, ma un leggero contatto al collo. Per trascinare giù un attaccante grosso come Gimenez servirebbe una mossa da wrestling. Quel contatto in mezzo al campo non sarebbe mai fallo, figuriamoci in area. È una decisione esagerata”.
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