Sul Barcellona
—“Bisogna considerare il momento che il Napoli sta affrontando. Si arriva da un trionfo in campionato, giocando straordinariamente, e da una eliminazione in Champions avvenuta con ottime prestazioni contro il Milan. Ritrovarsi a partire, ritrovarsi con certe distanze, determina delle difficoltà mentali, oltre che fisiche. Reagire non è semplice. Lo scorso andava tutto bene, i calciatori mettevano la palla sempre giusta. Nel campionato ci sono dei momenti, ed oggi il Napoli non vive il suo miglior momento. Andare a giocare a Barcellona, nella condizione attuale, non era semplice per gli azzurri. Manca il coraggio. Lo si vede quando tutto gira bene, quando hai un allenatore che ti dà coraggio nello sfruttare le tue qualità, di attaccare l’attaccante e andarlo a prendere più in alto. Il Napoli è cambiato in questo, come tutte le squadre che, nei momenti di difficoltà, se non hanno un giocatore di personalità, non riescono a fare quei movimenti che soltanto la fiducia può indurre a svolgere. Sono cose che si vedono soprattutto ad alti livelli”.
Su Kvara
—“Bisognerebbe capire quale è stata la sua scelta, la sua idea. Nei momenti di difficoltà credo vada garantita fiducia ai giocatori più rappresentativi. Se cominci a sostituire quei calciatori che fino a ieri, o fino allo scorso anno, erano fondamentali, tutti iniziano a non capire a chi affidarsi. In questi momenti di difficoltà c’è bisogno dei giocatori simbolo. Calzona conosce già i suoi uomini, ma in questo momento non credo sia facile trovare la soluzione migliore”.
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