Le parole del doppio ex della sfida
A "1 Football Club", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Michele Pazienza, allenatore ed ex centrocampista di Napoli e Juventus. Di seguito, un estratto dell'intervista.
In questa sfida tra Napoli e Juventus, cosa emerge dal confronto tra i due centrocampi?
“Il Napoli sembra avere dinamiche chiare e in evoluzione, basti pensare al gol contro l’Atalanta nato dall’azione tra Anguissa e Neres. Dall’altro lato, la Juventus, complici gli infortuni e le rotazioni, non riesce a dare un’identità stabile al centrocampo. Anche i nuovi acquisti, come Douglas Luiz e Koopmeiners, non stanno convincendo pienamente. La differenza più evidente è che, vivendo le cose dall’esterno, si nota come il Napoli, partendo da una situazione simile alla Juventus – con una nuova guida tecnica e un sistema di gioco modificato – sia riuscito in breve tempo a trovare il proprio equilibrio. Questo grazie alla capacità di Mister Conte di cucire il vestito giusto per la squadra. La Juventus, invece, è ancora in fase di costruzione e di ricerca del proprio assetto ideale. Nel centrocampo del Napoli ci sono meccanismi ormai consolidati: Anguissa e McTominay, ad esempio, alternano le proprie posizioni dando equilibrio alla squadra, mentre Lobotka rimane un punto fermo. Questo permette al Napoli di essere imprevedibile, poiché i giocatori possono variare posizione e attirare l’attenzione degli avversari, creando spazi. Al contrario, le rotazioni frequenti della Juventus non stanno portando i benefici sperati. Non sono ancora efficaci come si pensava potessero essere."
Parlando di mercato, abbiamo visto due progetti tecnici nuovi: entrambi con cambi di guida tecnica e nuovi acquisti, ma il Napoli sembra aver avuto più successo nel valorizzare i nuovi giocatori. Quanto è stato determinante Conte in questo processo?
"Direi che non è stato importante, ma fondamentale, e non tanto per il mercato in sé, quanto per ciò che ha fatto dopo. Da allenatore, quando si costruisce una squadra, si parte da un progetto tecnico, si individuano le caratteristiche necessarie e si cerca di trovare i giocatori adatti. Conte, avendo un livello altissimo, non cerca solo le caratteristiche: chiede specificamente i giocatori che vuole, come Lukaku. Tuttavia, il progetto tecnico iniziale non stava dando sul campo le risposte che ci si aspetta. È qui che riconosco la bravura di Conte: è riuscito a modificare il progetto tecnico iniziale in base alle esigenze emerse durante le prime partite. Questo lo ha fatto anche quando ero suo giocatore alla Juventus, adattandosi alle circostanze e dimostrando grande flessibilità."