"Sì, il Parma sta usando questo modulo, chiamiamolo 3-5-2 o 5-3-2, con Pellegrino più avanzato e Bonny che gira attorno. Devo dire che ha portato buoni risultati. Pellegrino è un attaccante classico, bravo nel gioco di sponda, pericoloso dentro l’area, mentre Bonny è completamente diverso: tecnicamente più dotato, si muove molto ma è meno presente in area. Insieme si completano abbastanza bene. Il Napoli ha qualche problema in difesa, anche a livello di nomi, a causa degli infortuni, e questo potrebbe pesare parecchio. L’assenza di uno come Alessandro Buongiorno, in un momento del genere, può fare davvero la differenza".
Melli: "Lukaku non brilla? Colpa del gioco di Conte"
—Buongiorno ha saltato quasi mezza stagione, tant’è che la certezza difensiva del Napoli in questa annata sia stata Amir Rrahmani. Se lo aspettava così incisivo?
"A dire il vero no. Però quando hai un maestro come Conte, soprattutto in fase difensiva, anche giocatori non di primissima fascia possono rendere molto bene. Se uno guarda i numeri, il Napoli ha fatto un ottimo campionato pur senza segnare tantissimo – se non sbaglio, ha fatto 57 gol. Quindi non è una squadra estremamente offensiva, ma Conte sa come organizzare una difesa: compatta, attenta, concentrata. E da questo i suoi difensori traggono grandi vantaggi, anche se magari non sono dei fenomeni".
Si aspettava qualcosa di più da Romelu Lukaku, considerando anche che sia il più pagato della rosa partenopea?
"Qui rientriamo un po’ nel discorso di prima. Se giochi in una squadra come quella di Guardiola, gli attaccanti hanno molti vantaggi: i difensori avversari faticano di più e si creano più occasioni. In una squadra come il Barcellona di qualche anno fa, per esempio, gli attaccanti erano sempre messi in condizione di fare bene. Con allenatori come Conte o Inzaghi, invece, è un’altra cosa: il gioco è più speculativo, più pragmatico. La palla arriva meno spesso nell’area avversaria, gli attaccanti hanno meno occasioni, e quindi fanno più fatica a mettersi in mostra. Non sto dicendo che sia sbagliato, è semplicemente un modo diverso di vedere il calcio. E alla fine, conta il risultato. Quindi, in sostanza, la stagione di Lukaku è da considerarsi comunque discreta, anche perché il gioco delle squadre di Conte non esalta gli attaccanti. Conte è sempre stato un allenatore pragmatico, uno che vuole vincere. Il suo modo per farlo è quello di essere attento, aggressivo, concreto. Magari non si vede un calcio spettacolare, ma ha ottenuto tanti successi e soddisfazioni, quindi è giusto che continui su questa strada".
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