“L’ho conosciuto a Lugano il mio ultimo anno da giocatore, era team manager all’epoca , ma fin da subito mi ha dato l’impressione di avere un’ambizione diversa e così è stato. Con lui mi confrontavo spesso sulle dinamiche di spogliatoio e di campo creando così un rapporto di collaborazione e stima infatti l’anno seguente ho iniziato a lavorare con lui come dirigente. Oggi lo considero un amico”.
Quali sono i suoi principali pregi come dirigente?
“Credo che sia un direttore completo, è bravo sia nella parte tecnica, cioè nell’individuare il talento, ma anche nella gestione delle dinamiche di spogliatoio . Anche se a mio parere la trattativa contrattuale sia il suo piatto forte. Quando è andato alla Juve ed ho preso il suo posto come Ds ho potuto contare sin da subito su una rosa ben costruita”.
Potrebbe essere il nuovo direttore sportivo azzurro, giusto rilanciare il progetto Napoli con figure giovani e che provino a rinforzare l’organico con elementi di prospettiva?
“Ha una grande conoscenza del calcio giovanile , avendo gestito la Under-23 della Juventus. Anche ai tempi di Lugano spesso era sui campi delle giovanili in Svizzera e in Italia a fare scouting”.
Il Napoli quest’anno ha incontrato troppe difficoltà nel gestire il post-scudetto, si parla di Conte come prossimo allenatore del Napoli, è il nome giusto per il rilancio degli azzurri in tandem con Manna?
“Conte è un nome che da una grande garanzia a patto che gli si dia carta bianca su quasi tutto, credo che Giovanni sia adatto a questo ruolo importante che farebbe da tramite con ADL e l’allenatore, ruolo che non sarebbe per tutti”.
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