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interviste
Il giornalista Fabrizio Maffei è stato intervistato daRadio Amore Campania per parlare dell'andamento stagionale del Napoli e del futuro dell'attacco.
"Chi è vecchio come me ha visto cose di questo genere, squadre che al vertice del calcio l’anno successivo sono crollate in maniera misera. Il calcio è pieno di esempi di questo tipo. Non mi meraviglia affatto. Detto questo, immaginavo che il cambio di allenatore potesse avere qualche tipo di ripercussione, evidentemente Spalletti sapeva tenere in mano lo spogliatoio, le tante anime, le tante personalità. Abbiamo capito che è merce rara, nella valutazione di un tecnico la capacità di interpretazione psicologica, che non tutti gli allenatori hanno. Quando io sento un allenatore che tratta i giocatori tutti allo stesso modo mi preoccupo. Ognuno ha il proprio carattere, la propria esigenza, la propria educazione, la propria famiglia, il proprio vissuto. Il problema non è il Napoli che scende in campo, ma il Napoli dello spogliatoio, di coloro i quali rimangono in panchina, è l’armonia del gruppo che un allenatore intelligente deve allenare, perché i giocatori intelligenti sanno perfettamente cosa debbono fare in campo. Mi fanno ridere i giocatori che si sbracciano in campo a favore di telecamere dando indicazioni a giocatori che hanno un nome consolidato ed un passato vincente, ma che gli devi dire? Devi avere il garbo giusto all’interno dello spogliatoio e farti carico di mille problemi. Sono uomini non soldatini. Arbitri? Ogni anno torna, è un’inchiesta ciclica. Io penso che l’unica riforma intelligente che si potrebbe fare senza pensare ad un commissariamento dell’AIA potrebbe essere la valutazione della squadra arbitrale nel suo complesso, quindi non più una valutazione dell’arbitro e dei due assistenti, ma ci metterei anche nella squadra anche i signori che sono al VAR. Non ci deve essere un conflitto tra i signori che sono al VAR ed i signori che sono in campo perché le valutazioni arbitrali passano anche attraverso eventuali richiami al VAR o richieste dell’arbitro in campo al VAR. Si sbaglia tutti, si fa bene tutti, quindi c’è una collaborazione tra il Varista e il primo arbitro. Altrimenti c’è sempre il sospetto che la chiamata al VAR serva a fare avere una votazione minore all’arbitro in campo. Quanti allenatori pretendevano la copertura di un determinato ruolo, un difensore e il presidente gli comprava un esterno? Le cose purtroppo vanno programmate per tempo, non ci si può ridurre agli ultimi giorni di mercato, nemmeno al mese di mercato, l’operazione che ti interessa, perché la carenza del Napoli in difesa era ben nota, anche lontano dai riflettori dovevi impostare delle trattative che poi si vengono a concretizzare durante il periodo di mercato aperto. Le grandi società così fanno. Il Napoli deve già pensare alla sostituzione di Osimhen e non può farlo a luglio, già oggi. Il Napoli è destinato a separarsi da Osimhen, ma grave sarebbe non rinnovare Kvara. Io faccio i conti in casa mia, parlo di Roma e di Lazio, un giocatore come Kvara nella Roma guadagnerebbe 6-7 milioni l’anno, nella Lazio 4 come l’ingaggio più oneroso, ma lui prende 1. Però è dovere del Napoli mettersi a tavolino e risolvere la situazione perché un giocatore scontento può avere numeri straordinari ma se non ci sta con la testa non rende, è un discorso che pesa".
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