Su Mario Rui e Olivera: "Sono due grandissimi giocatori, ma anche profili diversi. L'allenatore di solito manda in campo l'undici più affidabile e le caratteristiche che gli servono di più. Mario Rui mi piace di più perché ha maggiore qualità e soprattutto grande personalità, però sicuramente anche l'uruguaiano è un calciatore importante.
Su Meret: "Deve continuare a lavorare vivendo il momento difficile come momento di crescita. A lui è già capitato un periodo particolare a Napoli, col dualismo con Ospina, ma deve sapere gestire il momento. Dare tutto in campo, essendo sereno e dimostrando le sue qualità".
Su alcune vecchie glorie e su Osimhen: "Lavezzi resta sempre il Pocho, Kvaraskhelia diventerà un campione e farà cose importanti ma l'argentino resta sempre nel mio cuore. Osimhen come Cavani è un grande calciatore, ma il nigeriano è nettamente più determinante del Matador. La festa per la promozione in Serie A è difficile da ricordare, ma le sensazioni furono talmente belle da rimanere indimenticabili".
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