L'ex calciatore rossoblù ha analizzato la sfida di sabato a Marassi
A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio di Umberto Chiariello, è intervenuto Claudio Onofri, ex Genoa: "Sono arrivato al Genoa nel 1976, dopo un buon campionato con il Vicenza. Attirai le attenzioni di Aldo Agroppi, che all'epoca era allenatore del Genoa. Anche il direttore sportivo, Silvestri, mi stimava molto. Cominciai molto bene, sfiorando addirittura la convocazione con la nazionale in Argentina. Poi, però, tornai al Piacenza, dove non feci bene anche per molti infortuni. Nazionale? Io giocai la partita con la Germania e alla fine della gara mi disse l'allenatore che molto probabilmente ci sarei stato in Argentina. Fui inserito nella lista dei 40, ma poi fu scelto Manfredonia, che poteva giocare anche mediano.
Gilardino? Ha fatto come Palladino. Il Genoa ha vinto il campionato in Serie B, ha avuto un inizio un po' trainante, con una brutta sconfitta con la Fiorentina in casa, poi ha vinto in casa della Lazio e poi ha perso all'ultimo minuto dopo una buona partita col Torino. Come vedi questo Genoa? Non riesco ancora a decifrarlo, è ancora tutto da delineare. Ci sono alcuni giocatori che hanno uno spessore importante, potenzialmente, come Messias, ma non è ancora quello che abbiamo imparato a conoscere. Però nell'eventuale schema con cui affronterà anche il Napoli, 4-3-2-1, ovviamente forse Messias sarebbe più portato a giocare in quella posizione con Malinovskyi, eventualmente schierato un po' più indietro. Nelle ultime due partite ha giocato persino Cambiaso, che prevalentemente era un difensore di sinistra in una difesa a tre. Dall'altra parte, Savelli è una riserva eccezionale, ma non sta dimostrando di essere quello che aveva disputato decine di partite in Champions League. L'intento della società sarebbe quello di fare un campionato tra virgolette tranquillo, per il primo anno e poi eventualmente potenziare un pochettino, soprattutto l'attacco, perché ci sono problemi in questo momento.