In relazione alla figura dei direttori sportivi, si legge di una Salernitana che ripartirà da Gianluca Petrachi. Anche il Napoli ha scelto di affidarsi a Manna. Cosa dobbiamo aspettarci da questo tipo di mercato?
“In questo momento, credo che per i giornalisti sia il mercato più intrigante a differenza di quello dei giocatori, che non è ancora partito in attesa della definizione proprio dei direttori sportivi. Il mese di giugno è diventato il mese dei diesse. In tutte le categorie c’è un grande movimento. Conosco Manna e sono felice che possa approdare in una piazza bellissima come Napoli e con una bella responsabilità. Giovanni lavorerà con una certezza come Antonio Conte, sarà un binomio ottimale. Lavorai con la Juve nell’anno dei record di Antonio, il 2013-2014. Anche Petrachi, che era inspiegabilmente fermo da qualche anno, andrà in una piazza importante come Salerno, mentre De Sanctis andrà al Palermo”.
Che profili cercava Conte quando lavorava con lui alla Juventus?
“A quel tempo, ci si divideva in uno scout che lavorava prevalentemente all’estero e scout che lavorava in Italia. Ero uno degli scout per l’estero. Quando facevamo delle riunioni, con gli interlocutori che erano Ribalta e Paratici, presentavamo delle relazioni sui moduli che Conte avrebbe potuto applicare, tra i quali il 3-5-2 ed il 4-3-3. Inoltre, Conte ha saputo anche variare in carriera, considerando il 4-2-4 al Bari. Sul 3-5-2, nello specifico, bisogna considerare che, quando si prendono dei quinti, bisogna valutare la possibilità di arricchire la squadra con quattro esterni, visto il lavoro dispendioso. Quattro esterni che, potenzialmente, devono essere quattro titolari”.
In casa Napoli, Olivera potrebbe ricoprire quel ruolo?
“Conte è un allenatore così bravo che, indipendentemente dalle caratteristiche del singolo, avrà già in mente il tipo di squadra a cui affidarsi. Si è già parlato dell’intensità dei suoi allenamenti, e Antonio farà in modo che i giocatori, con alta professionalità e atletismo".
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