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A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio di Umberto Chiariello, è intervenuto Nino D'Angelo, cantautore, tornando sulla festa scudetto degli azzurri. A seguire le sue principali parole.
interviste
A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio di Umberto Chiariello, è intervenuto Nino D'Angelo, cantautore, tornando sulla festa scudetto degli azzurri. A seguire le sue principali parole.
"Mi sono trovato da essere il secondo a cantare ad essere il decimo, perché non volevano subito spendersi questa cosa dell’inno. È stato bellissimo perché hanno preferito far tornare la squadra e poi farmi cantare il mio pezzo, è stato magnifico. Mi commuovo a parlarne. Questo Napoli è amato anche da chi non è tifoso del Napoli. Abbraccio di Spalletti? In quel momento non capivo più niente, ero troppo emozionato. Quando sono arrivati, siamo andati verso la Curva B e poi verso la Curva A, io ho perso le cuffie, Osimhen stava sotto il mio braccio, me l’ha raccolta e me l’ha rimesse. Comm’è bell Osimhen. È di una naturalezza da fare invidia. La soddisfazione più grande è che la società abbia deciso di far diventare inno la mia canzone. Ho scritto ad Aurelio e l’ho ringraziato. Quagliarella? Una bravissima persona, un ragazzo per bene, meritava l’applauso del Maradona, è stato del Napoli, è napoletano ed è una brava persona".
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