Simeone, che ha potuto godere di scarso minutaggio sinora, potrà avere maggiori opportunità con l’assenza di Osimhen. Come vive un attaccante un periodo del genere?
“E’ un grandissimo professionista e sa che deve stare sul pezzo, anche quando i minuti sono pochi. Sa di dover sfruttare tutte le occasioni e questa è una opportunità. È importante farsi trovare pronto e riuscire a dialogare al meglio con gli esterni. Nonostante lo scarso minutaggio, Simeone è un calciatore di grande professionalità, uno che suda la maglietta. La miglior medicina, naturalmente, sarebbe il gol”
Uno dei problemi principali del Napoli in questa stagione è quello di concedere troppi contropiedi agli avversari. Crede si tratti di fragilità mentale o la squadra è stata allenata male nel precampionato?
“Credo che la parola da usare sia equilibrio. Lo scorso anno si veniva da un equilibrio, da una fiducia pazzesca, che consentiva alla squadra di stare sempre alta. Quando, però, cerchi di portare una pressione altissima e gli avversari riescono a bucarti, è normale che la linea difensiva cominci a fare un passo indietro ed a non essere più così aggressiva. Le maglie cominciano ad allargarsi e le squadre che riescono a trovare giocatori di sponda tra le linee possono far male in contropiede. Nell’ingranaggio entra un po’ di sabbia, nascono delle titubanze. Mazzarri, a tal proposito, deve poter dare delle direttive in allenamento. Proprio in relazione a ciò, va anche considerato che la squadra ha cambiato tre allenatori e, con essi, tre metodi di allenamento”
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