Arrigo Sacchi, che condivise l'esperienza del Mondiale del 94 con Conte, si è concesso alla penna de Il Mattino e ha parlato di tutto l'ambiente Napoli prima della gara decisiva contro il Cagliari. Di seguito un estratto dell'intervista.


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Sacchi: “Conte è un valore aggiunto. Lavori una stagione per giocare partite così”
Sacchi: "Conte è un valora aggiunto, i giocatori devono solo ascoltarlo. L'Inter mi ha deluso. Sullo scudetto di Spalletti..."
—"Conte È un valore aggiunto come pochi. E di sicuro la classifica degli azzurri è merito suo. Vincere con il Cagliari sarà il tocco magico del suo cammino. Poi spero che decida di restare ancora nel Napoli, ma quello che conta è che qualsiasi decisione prenda, non gli faccia poi venire dei rimpianti nel futuro. Il Napoli può solo perderlo il campionato? Non è proprio così. La classifica fa sospirare: se vinci, ma non è facile perché vincere non lo è mai, non devi aspettare di conoscere il risultato dell’Inter che gioca a Como e con Fabregasnon è semplice. È una finale, è una vigilia da grandi emozioni, consapevoli che poi non ci sono vie di fuga, altri paracaduti. Domani si decide ogni cosa. Ed è bello così: non sempre la vita dà un’altra possibilità. Il calcio, come dico sempre a mia moglie che ne sa poco di pallone, è proprio lo specchio della vita. Lavori tutta una stagione, notte e giorno, per arrivarti a giocare una partita di questo genere. Come vanno vissute queste ore di attesa? I ragazzi hanno la fortuna di avere un grande professore: lo ascoltino. Non devono fare altro. Basta seguirlo, fare quello che dice sia giusto fare. E lui lo sa bene. Se pensano di avere già vinto lo scudetto, ci penserà Conte a portarli nella dimensione giusta: lui non gli permetterà di avvicinarsi a questa partita senza umiltà e modestia, con l’idea che gli avversari ti facciano un regalo. Si dorme la notte prima di una gara del genere? Sì, io lo facevo. Dormii prima della sfida del San Paolo e anche prima della finale di Coppa dei Campioni a Barcellona, l’anno dopo. E dormirà anche Antonio. E sa perché? Perché sa di avere degli uomini affidabili a sua disposizione. Magari non saranno tutti dei grandi campioni, ma sono persone che per arrivare a giocarsi lo scudetto l’ultima giornata hanno dato tutto loro stessi. Tutto. E non c’è nulla di più bello che lavorare con calciatori così. Ho perso il conto dei sistemi di gioco che ha cambiato. Si adatta, propone, sistema le cose, trova delle soluzioni ogni volta e prova a essere offensivo senza avere la rosa che hanno gli altri. Non solo l’Inter. Poi non sempre gli riesce. Ma a Napoli è in corso di realizzazione un capolavoro. Bellissimo perché inatteso, imprevedibile. Troppe erano le squadre che all’inizio sembravano migliori. Cosa mi aspetto dal match di domani con il Cagliari? Spero che Lukaku dia una mano più consistente. Con il Parma non è stato d’aiuto. Non credo che possano avere paura, Conte non glielo permetterà mai. Non vorrei passare un’altra serata di sofferenza come domenica scorsa...".
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Ha ricordato lo scudetto di Spalletti
—"Due anni fa Spalletti vinse senza batticuore? Vincere soffrendo non è meno bello. Ha ragione Antonio: solo chi arriva primo, scrive il suo nome nella storia. E poi quella squadra aveva Osimhen, Kvaratskhelia, Kim, Zielinski: c’erano tantissimi campioni. Questa ha qualche signor nessuno di troppo. Ma Conte ha dimostrato che si può vincere con gli uomini, con le persone giuste. E non necessariamente con i calciatori più forti. In tanti erano degli sconosciuti prima di approdare al Napoli. Ora li vogliono tutti".
Ha aggiunto qualcosa anche sull'Inter
—"L’Inter mi ha deluso? A un certo punto della stagione ha rinunciato a giocare al calcio, ha iniziato a mettere più difensori che attaccanti. A Inzaghi auguro di vincere la Champions, però deve smetterla di tornare al sistema italiano di una volta... il calcio è un gioco offensivo. Dove trionfa sempre chi ha delle idee".
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