Calcio Napoli 1926
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interviste

Napoli-Lazio, De Giovanni: “Marte sfida Apollo”. Spalletti dio della “guerra”

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E' una sfida...mitica

Emanuela Castelli

Maurizio De Giovanni fornisce un'interpretazione suggestiva del match che andrà in scena domani sera al Maradona tra Napoli e Lazio. E, per farlo, riannoda i fili della storia, intrecciandoli a quelli della mitologia, dove narrazione e verità si confondono, si mescolano, regalando emozioni. Esattamente come donatori di emozioni sono i due tecnici, uno del presente, l'altro del passato, che hanno scritto e stanno scrivendo la storia del Napoli.

Napoli-Lazio, è Spalletti-Sarri

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Lo ha intervistato oggi il Corriere dello Sport, ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli1926: "Il capriccio degli dei. Raccontata da Atene, con vista sul Partenone, la sfida tra Spalletti e Sarri potrebbe anche essere letta così: calcio divino. Miti ed eroi. «Il mio titolo è: il futuro contro il passato» . E sia, Maurizio D e Giovanni. Autore da scudetto e Champions tanto quanto il Napoli. E poi un tifoso e un sognatore: e quella di domani sarà la partita tra due squadre che lo hanno fatto sognare e innamorare in epoche diverse (...) E poi l'incrocio tra due allenatori che definisce così: « Maestri di calcio ». « La questione è la seguente: io divido i tecnici i due categorie: i gestori di campioni come Ancelotti, Mourinho, Conte e Allegri e poi i maestri come Spalletti e Sarri » . Che in Grecia, dove lo scrittore napoletano si trova per questioni di lavoro, potrebbero anche assumere spoglie divine (...) «Marte e Apollo. Marte, che per i greci sarebbe Ares, è il dio della guerra e lo paragono a Spalletti perché punta di più alla vittoria. Sarri, invece, ad Apollo: la bellezza pura (...) Il Napoli di oggi ha oscurato tutti gli altri Napoli, compreso quello di Sarri: per il livello del calcio espresso è una squadra quasi perfetta. È difficile non esaltarsi e anche solo accostarlo ad altri della storia (...) Il Napoli di Maurizio era di una bellezza straordinaria. Era un’orchestra. Quello attuale, invece, verticalizza di più ed è molto più concreto e finalizzato alla vittoria. Al gol. E poi ha contenuti tecnici maggiori e profondità di rosa: 15-18 giocatori contro i 12-13 dell'epoca (...) Quello attuale è l’evoluzione e la maturazione dell’altro». Su quale allenatore sceglierebbe: «Spalletti: ha un incredibile senso della gestione degli uomini. Straordinario. E non sottovaluterei i 5 cambi: rappresentano una rivoluzione decisiva». Il giocatore simbolo di questo Napoli?  «Di Lorenzo: giocatore di estremo valore ma comunque operaio»".