Un direttore sportivo giovane come Manna può avere la credibilità per imporsi in una realtà come Napoli?
“Lo dirà il tempo, le scelte. Nel calcio si è sempre giudicati per i risultati. È giovane, ha entusiasmo. Ha lavorato in una piazza importante come la Juve ed avrà le idee chiare, ma ci sarà da lavorare. Il Napoli quest’anno, non ha fatto un buon campionato e la scelta del nuovo allenatore sarà fondamentale. In questa stagione ci sono state troppe idee diverse e la squadra non ha reso quanto si auspicava”
Può essere soltanto l’addio di Giuntoli ad aver creato questa confusione?
“Giuntoli è un dirigente competente e ciò può aver creato confusione. Inoltre, il presidente ha scelto di fare tutto da sé, pensando che la squadra fosse abbastanza forte da poter essere guidata da chiunque. Tuttavia, gli azzurri hanno perso quella magia, quella alchimia tra staff, gruppo ed allenatore che ha fatto in modo di non poter ripetere quanto realizzato lo scorso anno”
Come vede Cannavaro sulla panchina dei friulani? Avrebbe potuto sedere su quella azzurra?
“Allenare il Napoli è una cosa, allenare i friulani un’altra. L’Udinese è una squadra storica, ma le pressioni sono diverse. È l’ideale per un allenatore che vuole emergere. A Napoli sei giudicato immediatamente, si punta al successo. Fabio può formarsi come allenatore e sono convinto che nel futuro potrà allenare il Napoli”
Il Napoli va rifondato o aggiustato?
“Il Napoli ha una rosa importante. Dunque, non va rifondato. Con la cessione di Osimhen può puntare ad un attaccante forte ed a puntellare la rosa. La base degli azzurri è ottima. Ripeto, però, che sarà importante la scelta del prossimo allenatore”
È stato contattato anche lei per far parte dell’avventura Udinese con Cannavaro?
“No, gli ho soltanto scritto per augurargli in bocca al lupo. Fabio ha già un proprio staff e non posso che auspicare che faccia bene”
La gara tra Udinese e Napoli sarà una sfida tra le deluse del campionato. Cosa non ha funzionato nella gestione di questi due club?
“E’ sempre difficile parlarne quando sei fuori dal gruppo squadra. Dall’esterno, l’Udinese ha perso molte gare nei finali di partita, sciupando tutto. Dunque, si è ritrovata in una lotta che non le appartiene da trent’anni. A quattro giornate dalla fine si ritrova quartultima in classifica, nonostante la rosa sia di qualità. Si è sbagliato qualcosa, ma è difficile giudicare da fuori. Al Napoli è finito quell’entusiasmo, come ho detto prima, quella magia tra allenatore e squadra. Tuttavia, creo che i bianconeri siano più motivati dei partenopei. C’è questo obiettivo da raggiungere e, secondo me, venderanno cara la pelle”
Samardzic ha sbagliato a non fare il salto in una big già a gennaio?
“Non lo potremo mai capire e sapere. È un giocatore che ha grande qualità, anche se gli manca continuità. Ha tutte le qualità per fare il salto, ma finire il percorso con l’Udinese credo sia stata la scelta migliore. Un trasferimento a gennaio avrebbe comportato la necessità di adattarsi in un nuovo ambiente a campionato in corso”
Tenendo conto anche della prestazione di Kim nella sfida di ieri, sono molti gli azzurri che non hanno saputo garantire continuità rispetto allo scorso campionato. La scorsa stagione hanno tutti overperformato o crede sia soltanto una coincidenza?
“Ci può stare che tutti trovino la propria migliore stagione messi in un contesto di squadra che consenta di esprimersi oltre le aspettative. Basti pensare a Kvara, che lo scorso anno sembrava un marziano e, oggi, pare essere sceso sulla terra. Kim ha cambiato contesto, metodologie e nelle gare come quelle di ieri paghi ogni minimo errore. Tuttavia, sono disattenzioni che possono starci”
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