Il lavoro di Calzona
—"Credo che con Calzona qualcosina di diverso si stia cominciando a rivedere tenendo la squadra leggermente più alta, i reparti più vicini credo che i giocatori si possano ritrovare. Sul palleggio dal basso, ridare convinzione e ridare al Napoli la possibilità di fare quello che sapeva fare si può e si deve fare e credo che Calzona faccia bene a farlo, logicamente è una squadra che non ha più l’intensità e la condizione psicofisica dello scorso anno quindi qualche rischio in più se lo ritrova, però abbiamo visto come rimettendo Lobotka al centro delle manovre del Napoli, se ne sia tratto beneficio, ricordiamoci che con Garcia e Mazzarri Lobotka era un po’ sparito dai radar, veniva scavalcato dal pallone, era impiegato in compiti che non gli competevano e non lo esaltavano. Calzona ha fatto bene a ridare un’identità a questa squadra, ma credo debba rendersi conto che non per forza debba continuare e cominciare la manovra dal basso e con questi rischi anche perché questa squadra non ha quell’attitudine e quella ferocia nella riconquista della palla che aveva l’anno scorso. Traorè l’ho sempre visto fare grandi cose da esterno sinistro, addirittura da seconda punta nel 4-2-3-1 di De Zerbi e credo possa ricoprire quel ruolo. Può fare l’interno di sinistra ma deve trovare tempi, condizione e soprattutto movimenti di sintonia con il centrocampo perché abbiamo visto anche con la Juventus perdere dei palloni dove Vlahovic ci ha graziato, è successa la stessa cosa in altre partite, credo che in quel ruolo si debba avere la qualità di non perdere la palla che sicuramente non ha chi è abituato ad agire dalla trequarti in avanti in fase offensiva."
Su Kvara
—"Quando allontani i giocatori dalla fase critica della trequarti offensiva dove devono dare qualità, e li porti a 70-80 metri dalla porta…a livello fisico è un giocatore che ha gamba, qualità organiche per fare la fascia in entrambe le fasi però certamente perde lucidità ed essendo un giocatore che ama l’uno contro uno, ama portare palla e creare superiorità numerica se lo portiamo a70 metri dalla porta in fase di ripiegamento e prima di fare la giocata decisiva si ritroverà per forza costretto a saltare più di un avversario e questo lo rende prevedibile e soprattutto avulso dall’essere pericoloso. Abbiamo negli occhi il Kvara che recuperava palla sulla trequarti, faceva la giocata, il tiro, sfornava assist perché la squadra era tutta concentrata in 30 metri a cavallo del centrocampo e proiettata ad andare in pressione avanti. Non mi piaceva Insigne in versione terzino sinistro, non mi piace Kvara a ripiegare nella nostra metà campo a fare il difensore ed è vero che lo fa anche Politano, basterebbe che lo facesse Politano e dovrebbe farlo solo in momenti eccezionali e non come routine, perché si diventa prevedibili."
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