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EMPOLI, ITALY - JANUARY 11: Daniele Chiffi referee reacts during the Serie A match between Empoli and Lecce at Stadio Carlo Castellani on January 11, 2025 in Empoli, Italy. (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)
Luca Marelli, commento tecnico arbitrale di Dazn, è intervenuto sulle frequenze di Radio Capri, durante la trasmissione "Bordocampo - I° Tempo", analizzando, mediante le seguenti dichiarazioni, la maniera in cui l'arbitro Daniele Chiffi ha condotto Napoli-Juventus, partita andata in scena sabato scorso, in data 25 gennaio 2025, e vinta dalla compagine partenopea con il risultato di 2-1.
"In realtà è un episodio piuttosto semplice da leggere. Tanto per chiarire, non c’entra nulla con quanto successo in Milan-Roma tra Pisilli e Reijnders, perché si tratta di una dinamica completamente differente. La scivolata di Locatelli su McTominay è chiaramente finalizzata a prendere il pallone ed è per questo che non c’è stata alcuna sanzione disciplinare: è stata una giocata genuina, ma sbagliata, dovuta all’abilità di McTominay, che ha toccato il pallone in modo da renderlo irraggiungibile per Locatelli. Il fallo è evidente e il rigore è stato assegnato e valutato in pochi secondi, senza margini di discussione".
"Sono totalmente in disaccordo con le critiche. Napoli-Juventus non è una partita come le altre: tutte le gare durano 90', ma in realtà sono tutte diverse. Questa è storicamente molto complicata e, a mio parere, Chiffi ha arbitrato non bene, ma benissimo. Mi aspetto di vederlo domenica prossima in un’altra partita importante. È vero che mancano un paio di cartellini: uno su Di Lorenzo e uno, più evidente, su un giocatore della Juve. Gatti non andava ammonito: non lo si ammonisce perché è antipatico a qualcuno, ma solo se lo merita, e sabato non c’erano gli estremi per un cartellino. Per quanto mi riguarda, Chiffi è stato quasi perfetto e sta recuperando bene dopo un lungo stop per una tallonite".
"Il tocco di mano c’è sicuramente, ma non tutti i tocchi di mano sono punibili. Il regolamento è cambiato: prima si parlava di ‘falli di mano’, oggi si parla di ‘tocchi di mano’. Il braccio di Gatti era in una posizione naturalissima e, al momento del contatto, stava guardando davanti a sé, probabilmente aspettandosi il pallone in quella direzione. Non ho avuto dubbi in diretta e, infatti, il check è durato pochissimo".
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