L’Inter probabilmente ha ancora oggi la rosa più competitiva della Serie A?“Sì, penso di sì. Anche se quest’anno vedo una Serie A molto più competitiva rispetto agli altri anni. In passato le squadre di vertice se la giocavano in una lotta a due, mentre quest’anno la rosa delle pretendenti si è allargata. E questo fa bene al calcio italiano, al movimento in generale: rende tutto più appassionante, anche per chi guarda da fuori”.
Così come abbiamo riconosciuto a Conte i meriti per lo scudetto della passata stagione, possiamo dire che i risultati altalenanti di quest’anno – soprattutto la pesante sconfitta di ieri – siano anche responsabilità sua?“Allora, partiamo da un presupposto: il Napoli non è stato l’unico. Ieri sera, in Champions League, abbiamo visto risultati tennistici su molti campi. Detto questo, il PSV è sicuramente una buona squadra, ma non è così superiore al Napoli. Ieri ci sono stati errori individuali evidenti, soprattutto in difesa. Conte ha le sue responsabilità, e lo ha ammesso davanti alle telecamere, ma ha anche fatto un’analisi che condivido: ha parlato di cambiamento. E quando inserisci così tanti nuovi giocatori in una rosa non è semplice. Il Napoli ha acquistato calciatori di grande valore, ma se l’ambiente e i compagni non li aiutano a capire la realtà di Napoli, qualche problema può emergere. Da valori aggiunti possono diventare pesi. Credo che il Napoli debba assorbire questa sconfitta come un inciampo, ritrovare energie mentali e prepararsi al meglio alla prossima gara di campionato. L’analisi di Conte va tenuta in considerazione, assolutamente”.
Ha accennato a qualche problematica nello spogliatoio. Può approfondire?“Lui ha parlato di prosecuzione del lavoro, e chi arriva in una squadra deve capire dove è arrivato. Allo stesso tempo, chi già è lì deve far capire ai nuovi l’ambiente in cui si trovano. Probabilmente Conte si riferiva proprio a questo: chi è arrivato di recente, per personalità e carisma, forse si è imposto su chi c’era già, ma non nel modo giusto. Credo che intendesse dire questo”.
A chi si riferisce nello specifico?“Credo che lo abbia già detto lui stesso. Ha parlato di nuovi giocatori, quindi parto dall’acquisto più importante, De Bruyne, passando per Lucca e gli altri, ma non penso che il problema sia solo quello. Il Napoli aveva una struttura consolidata, che l’anno scorso ha vinto lo scudetto. Si è cercato di migliorare quella base, ampliando la rosa per affrontare la Champions e le altre competizioni. Ma secondo me, oggi, il Napoli non è ancora squadra come lo era l’anno scorso".
Cosa deve aspettarsi il Napoli dalla sfida con l’Inter?“Sabato è un’altra storia. Sicuramente, dal punto di vista emotivo, questo risultato pesa, ma la bravura della squadra e dell’allenatore starà nel trarre spunti positivi da questa sconfitta. Bisogna trasformare la rabbia in energia per affrontare al meglio la prossima partita, e non subire psicologicamente il 6-2. Quella partita è andata, ora va messa alle spalle, cercando di trarne gli insegnamenti giusti”.
Regge la scusa dei troppi nuovi calciatori?“Non è una scusa valida, ma Conte non ha cercato alibi: ha fatto una constatazione. Cambiare così tanto non è facile, anche se prendi giocatori forti. Il punto è capire che impatto hanno questi nuovi innesti su chi già c’era. Ti faccio un esempio: se arriva De Bruyne, che è un campione, bisogna capire che effetto ha sulla squadra, sul gruppo. È questo il vero nodo”.
E proprio su De Bruyne, Mister, lei come lo ha visto ieri?“Guarda, io mi prendo ancora un po’ di tempo per giudicarlo. Sappiamo che viene da un lungo infortunio e da un periodo di inattività. Però ieri, atleticamente, l’ho visto bene. Quindi voglio aspettare ancora un po’ prima di dare un giudizio definitivo. Certo, ad oggi sembra ancora avulso dal Napoli".
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