La questione infortuni
—“Con tutti questi infortuni devi adattarti, però se vuoi lottare per lo Scudetto, devi avere un parterre di calciatori che ti possono dare una mano che non siano titolari, ma che quando prendono il posto dei titolari cercano di dare il massimo. Può diventare un vantaggio per la voglia di gente che ha giocato meno di dimostrare il proprio valore. Un ritorno al 4-3-3 o la conferma del 3-5-2 contro l’Inter? Quando un allenatore riesce a trovare uno spartito da dettare ai propri calciatori e questi lo interpretano sempre al meglio, penso che bisogna mantenersi su quel fino logico. E’ vero che le partite le vinci attraverso le giocate dei singoli calciatori, ma alla lunga bisogna riconoscere che il lavoro del regista, se vogliamo chiamare così l’allenatore, è un qualcosa che determina l’innalzamento del valore stesso della rosa, per cui io mi atterrei al modulo che già conoscono i calciatori. Assetto diverso a centrocampo vista l’assenza di Anguissa? L’allenatore, in base a quello che i calciatori danno in allenamento, fa le scelte appropriate. Ho sempre apprezzato il carisma e la voglia di trasmettere convinzione di Antonio Conte alle squadre che allenava, anche nei primi assaggi di carriera, però devo dire che quest’anno ha contribuito moltissimo, oltre ad avere calciatori di spessore tecnico, ad elevarli attraverso una condizione di quello che devono fare in qualsiasi momento della partita, sia in fase di possesso che in fase di non possesso palla. Bisogna riconoscere questo valore aggiunto a questa squadra".
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