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calcionapoli1926 interviste Petino: “Conte numero uno a gestire le crisi. Lucca? Deve fare di più! Su Lang…”

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Petino: “Conte numero uno a gestire le crisi. Lucca? Deve fare di più! Su Lang…”

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Dalle qualità da condottiero del tecnico salentino al rendimento offerto finora in maglia azzurra dal nativo di Moncalieri: l'analisi del noto giornalista sui principali temi d'attualità in casa partenopea
Alex Iozzi

Pier Paolo Petino, giornalista presso Videoinformazioni, è intervenuto in diretta ai microfoni di Televomero, durante la trasmissione "Terzo Tempo Calcio Napoli". Nel corso del programma, l'opinionista sportivo ha analizzato, mediante le seguenti dichiarazioni, le principali tematiche legate al presente (e all'imminente futuro) della Società Sportiva Calcio Napoli targata (sul campo) "Antonio Conte".

"Mi aspetto fischi per Spalletti. Il Napoli ha numeri che andrebbero studiati! Lang? Rischiava di essere una meteora", le parole di Petino a Televomero

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“Il Napoli ha fatto 20 gol, ne ha subiti 11 e ha una percentuale di realizzazione dell’11%: è una squadra da studiare. Conte? Fa della sofferenza e del lavoro le cifre della comunicazione. Con il Cagliari nessuno si aspettava che il Napoli si giocasse la partita fino in fondo… Poi nella gestione della crisi, Conte è il numero uno. Fischi a Lucca? Ingenerosi, però deve fare di più. Non riduciamo la partita a quel colpo di testa e a quel gol. Il calciatore ha potenzialità: deve fare di più. Quando si infortuna Lukaku, il Napoli corre sul mercato come se non avesse il centravanti.


Lang? Senza tutti questi infortuni, sarebbe passato a Napoli come una meteora. Conte addirittura a un certo punto ha detto che aveva troppi giocatori a disposizione. Fa riflettere che Conte non si sia mai assunto la responsabilità degli infortuni. Prima è stata colpa dei campi, poi dei medici e dei fisioterapisti… Penso agli infortuni avuti da Lukaku e De Bruyne, già avuti in precedenza, oltre all’età media alta. Ritorno di Spalletti al Maradona? Mi aspetto dei fischi perché è l’allenatore della Juventus e il Maradona è uno stadio di calcio, non un teatro”.