Sul Napoli di Conte e la sfida al Bologna
—Parlando proprio di rischio, non crede che al Napoli sia mancato il coraggio contro l’Eintracht? “Sugli esterni il Napoli attacca tanto, ma è un po’ più difficile sfondare centralmente, perché ormai le squadre si chiudono molto in quella zona. È logico, ed è difficile entrare lì. Si può provare il tiro dal limite, e il Napoli ci ha provato; si può tentare il tiro di prima intenzione sulle respinte, e anche quello si è visto. C’è poi la possibilità del cross, del traversone o del pallone messo dal fondo, e il Napoli ha creato anche da lì. Forse è mancata un po’ la combinazione centrale tra i due attaccanti, ma questo dipende anche dall’assenza di Lukaku. Con lui in campo, certe giocate si vedono di più".
Domenica si affronteranno due filosofie calcistiche agli antipodi: da un lato il bel calcio orchestrato di Italiano, dall’altro il risultatismo pragmatico di Conte. Lei, personalmente, da che parte sta? Preferisce il calcio spettacolare o quello più concreto? “Ai miei corsi a Coverciano dico sempre una cosa ai ragazzi: l’obiettivo dell’allenatore è, prima di tutto, il risultato; poi viene lo spettacolo. Però abbiamo bisogno anche di creare uno spettacolo bello, che coinvolga il pubblico. Il terzo obiettivo è la crescita individuale dei giocatori. Se un calciatore oggi vale 8 e a fine anno vale 10, è un vantaggio per la società. Quindi, l’allenatore deve pensare al risultato, allo spettacolo e alla valorizzazione del giocatore. Poi, certo, ci sono colleghi che mettono le priorità in ordine diverso: qualcuno dice prima lo spettacolo, poi il risultato. Va bene, sono sfumature. Io non dividerei troppo tra calcio ‘pragmatico’ e ‘spettacolare’: dipende sempre dagli obiettivi e dalle caratteristiche dei giocatori che hai. Tutti gli allenatori, in fondo, sono pragmatici, perché cercano di ottenere il massimo con ciò che hanno a disposizione".
Sarebbe banale dire che, in vista della sfida di domenica tra Bologna e Napoli, ci arriva meglio la squadra di casa? “Sì, il Bologna ha fatto una grande gara, ieri è finita 0-0 ma è stata una bella partita. È una squadra che gioca bene, ordinata, con idee chiare. Io però ricordo anche Napoli–Bologna dell’anno scorso: il Bologna, pur sotto di un gol, nel secondo tempo concesse al Napoli un massimo di due passaggi prima di riconquistare la palla. Dal punto di vista tattico, fu una partita bellissima da vedere. Credo che sarà una gara interessante, tra due grandi squadre e due grandi allenatori".
Ha accennato al pareggio di ieri: quanto peseranno le fatiche di Europa League sulle gambe dei calciatori del Bologna di Italiano? “Non lo so, lì si tratta un po’ di indovinare. Qualcosa sicuramente inciderà, ma dipenderà da quello che gli dirà lo staff tecnico e, soprattutto, da ciò che segnalerà il reparto medico. In base a quello, Italiano farà le sue scelte.".
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