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calcionapoli1926 interviste Trotta: “Benfica superiore! In Champions serve mentalità. Vergara? Calciatore pronto”

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Trotta: “Benfica superiore! In Champions serve mentalità. Vergara? Calciatore pronto”

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Dalla debacle di Lisbona all'imminente trasferta di Udine: l'analisi dell'ex centrocampista sui principali temi d'attualità in casa partenopea
Alex Iozzi

Ivano Trotta, allenatore, è intervenuto sulle frequenze di 1 Station Radio, durante la trasmissione "1 Football Club". Nel corso del collegamento, l'ex centrocampista ha trattato, mediante le seguenti dichiarazioni, alcune tematiche relative al presente (e all'imminente futuro) della Società Sportiva Calcio Napoli targata (sul campo) "Antonio Conte".

"Il Napoli è in emergenza, sconfitta con il Benfica fisiologica. Vergara merita la titolarità!", le parole di Trotta a 1 Station Radio

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Benfica-Napoli: tra infortuni, giocatori contati, tossine e postumi vari, la sconfitta di ieri si può definire fisiologica? «Sicuramente fisiologica, ma comunque brutta perché in Champions quella vittoria serviva al Napoli. Sarebbe brutto non andare avanti. Purtroppo il cammino si sta complicando, però ieri, come ha detto lo stesso Conte e anche Mourinho, il Benfica è stato superiore in tutto: freschezza atletica, lucidità, tipo di giocate... A prescindere dal Napoli, non mi aspettavo un Benfica così forte e pronto per questa sfida. Hanno vinto meritatamente».


Elmas ieri è apparso in apnea, talvolta affondato. È stata una prestazione deludente? «Come ha detto giustamente Conte, è un calciatore che si sta adattando e lo sta facendo anche molto bene. Tuttavia, quando la squadra affronta difficoltà come quelle di ieri, è complicato emergere. Lui si trova più a suo agio quando il Napoli ha il pallino del gioco e prende l’iniziativa; quando invece subisce, va in difficoltà. Purtroppo il Napoli, come l’anno scorso quando ha vinto il campionato, si ritrova in emergenza numerica. L’anno scorso la rosa era più stretta; quest’anno è più ampia, ma le difficoltà sono simili. È una casualità, ma resta una problematica. In più quest’anno c’è l’impegno della Champions che complica ancora di più la gestione, mentre l’anno scorso, concentrandosi solo sul campionato, era più semplice gestire le emergenze».

Come si spiega questa disparità di prestazioni del Napoli tra Champions e campionato? «Come dice la statistica, è una costante nelle squadre di Conte. Per quanto riguarda il Napoli, credo che il ritorno in Champions sia stato più complicato del previsto. È importante avere una rosa competitiva, ma serve anche una mentalità diversa dal campionato. In Europa si gioca un calcio diverso: più veloce, più intenso. In Italia certe partite riesci a portarle a casa anche con altri metodi, ma in Europa non te lo concedono, perché ti attaccano continuamente. Quando vai a giocare fuori, gli stadi sono caldi: o entri con questa mentalità oppure fai fatica».

Domenica il Napoli andrà in trasferta a Udine. Vedremo una squadra brillante come nelle ultime uscite in campionato o quella molle delle giornate di Coppa? «Credo che in campionato tornerà a essere la squadra che è. A sensazione, questa sconfitta pesa meno delle altre: è importante, fa male per la classifica di Champions, ma sembra quasi una sconfitta ‘attesa’. Erano contati, venivano da cinque vittorie di fila; prima o poi doveva arrivare. Penso che il Napoli ripartirà subito in campionato, sapendo che può tornare a fare bene».

A Udine farebbe partire Vergara titolare? «Sì perché è pronto fisicamente e mentalmente, anche se non è la soluzione ai mali del Napoli. Per me Vergara è un grandissimo giocatore, lo aveva già dimostrato prima di arrivare a Napoli. È un ragazzo pronto mentalmente, altrimenti Conte non lo proporrebbe così spesso. A Napoli abbiamo avuto anche Gaetano, che secondo me è forte, ma non è rimasto. Oggi Vergara può servire, ma questo non significa che sia la soluzione del Napoli. La squadra è importante, ci sono giocatori pronti e forti. Per me Vergara è un’ottima alternativa, un giovane bravo che può far parte del gruppo; però è normale che, quando ci sono giocatori più pronti, per lui lo spazio sia limitato. Resta, comunque, un giocatore molto forte».