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interviste
Carlo Jacomuzzi ha trattato alcune tematiche relative al presente (e all'imminente futuro) della SSC Napoli targata "Antonio Conte".
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Francesco Montervino, direttore sportivo ed ex capitano del Napoli. Di seguito, un estratto dell’intervista.
"Sicuramente vedere Gilmour in quelle condizioni, dopo che in tante partite aveva giocato così poco, mi ha sorpreso positivamente. Mi ha fatto capire che è un giocatore importante, su cui il Napoli deve assolutamente puntare per il futuro. Poi, l’ingresso così impattante di Billing ha chiaramente caratterizzato il risultato contro l'Inter, facendo capire che il Napoli può fidarsi e affidarsi anche a giocatori che fino ad oggi abbiamo visto raramente. La domanda da porsi e da porre a Conte è perché li abbiamo visti così tardi e se sia stata una casualità o se, invece, avessero bisogno di più tempo per raggiungere una certa condizione."
"Credo che ci stiamo preparando a un cambio generazionale. Gilmour ha dimostrato di essere all'altezza, ma non solo oggi: lo aveva già fatto in passato, anche quando era al Brighton con De Zerbi. Dobbiamo prepararci a un passaggio di consegne e all’eventuale addio di Lobotka, che ormai si avvicina ai 31 anni e non è più giovanissimo. Di conseguenza, il Napoli deve iniziare a capire come muoversi per il futuro. Oggi possiamo pensare che, forse, non sia nemmeno necessario cercare un sostituto altrove, perché quello di ruolo ce l'ha già in casa. Non è un sostituto naturale, perché parliamo di giocatori con caratteristiche diverse, ma è comunque un’alternativa valida. Era già un giocatore importante, ora però è stato definitivamente consacrato."
"Sicuramente il Napoli, rispetto alle altre, ha ancora questa fame. Ora le coppe europee, a parte per l'Inter, non le ha più nessuno, ma è chiaro che questo è un dato che deve far riflettere. È un elemento importante, che ci permette di sperare in qualcosa di grande. La partita di sabato contro l’Inter ha determinato il futuro del Napoli, dando più concretezza al percorso della squadra. Dobbiamo iniziare a pensare in grande e non è un peccato farlo. Questo match ha segnato un punto di svolta per il Napoli".
"Onestamente penso che la Juventus sia inferiore alle tre davanti, anche se poi magari vince lo scudetto. Però, se oggi devo dire chi può davvero giocarsi il titolo, penso soltanto a Napoli, Atalanta ed Inter. Certo, la Juventus è sempre la Juventus e in passato ha dimostrato di rispondere presente nei momenti decisivi, ma quest'anno la vedo più in difficoltà rispetto alle stagioni precedenti. Non sono così convinto che riuscirà a lottare fino alla fine”.
"Il Napoli è diventato una corazzata, una squadra che lotta per scudetti e coppe. È fuori discussione che le cose siano cambiate drasticamente. Pensare che in pochi anni tutto si sia trasformato così è impressionante. Questo è merito della società, che ha fatto un lavoro straordinario ed ha ancora margini di miglioramento".
"In passato c’erano arbitri con una personalità diversa. Collina, con uno sguardo, ti faceva capire tutto. Io sono stato arbitrato da Orsato nell'ultima partita della mia carriera, eppure lui stesso è stato protagonista di uno degli episodi più discussi della storia recente, il famoso fallo di Pjanic in Inter-Juventus. Anche i migliori possono sbagliare. Ma oggi mancano arbitri di fascia medio-alta, quelli che imponevano rispetto in campo. Questo è il vero problema”.
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