Su Lazio-Bologna: "È la partita di Sinisa, tornerò allo stadio e mi riavvicinerò al calcio da cui mi ero allontanata. Ci tengono anche i miei maschietti, sono tifosi sfegatati della squadra biancoceleste".
Sui tifosi delle due squadre: "Bologna è una città speciale che ci era entrata nel cuore ancora prima della malattia. E durante il percorso di sofferenza è diventato un amore viscerale: le settimane in ospedale, la sofferenza al campo di allenamento. Tutto condiviso con gente meravigliosa. Ma anche i tifosi della Lazio sono speciali, non mi hanno mai fatto sentire sola. Amavano Sinisa come quelli del Bologna, sia chiaro. Due ambienti speciali".
Sull'esonero e il Bologna: "Sinisa non se lo aspettava e ci è rimasto molto male, d’altronde lo aveva anche detto. Non si sarebbe mai dimesso, voleva continuare perché la sua voglia di lottare era unica. Il Bologna ha scelto un’altra strada e non posso giudicare: ha onorato lo stipendio di mio marito fino alla scadenza del contratto. Un gesto straordinario, che in un momento di sbandamento mi ha dato delle sicurezze. Il presidente Saputo, Bergamini, Fenucci, Marchetti, Di Vaio: nessuno mi ha dimenticato, una società speciale e una città speciale. Anche con Sabatini c’era un rapporto pazzesco".
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