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Mertens: “Scudetto, altro che invidia! Mi sono emozionato. Ecco perché andai via”

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Le belle parole del miglior marcatore della storia del Napoli, che ha confermato ancora una volta un legame viscerale con la piazza di Napoli
Bruno Stampa

Dries Mertens, dopo la sorpresa fatta a Castelvolturno ai suoi ex compagni di squadra e a Calzona, che conosce molto bene per averci lavorato sia con Sarri sia al primo anno di Spalletti, ed essersi goduto la sua tanto amata Napoli, ha fatto ritorno ad Istanbul, dove è atteso da un finale di campionato molto intenso col Galatasaray e da dove è intervenuto nel corso di ‘Delietta Gol’, trasmissione in onda su Prima Tv canale 17 e TV Luna canale 83. Di seguito le sue dichiarazioni.

Mertens: "Tornare a Castelvolturno è stato emozionante"

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Tornare a Castel Volturno è stato emozionante. E’ la prima volta che sono tornato, ho avuto modo di rivedere i ragazzi e poi rivedere anche gli spogliatoi…sono state belle emozioni. Ho trovato una bella atmosfera. Anche se quest’anno non è andata come volevamo io credo ancora nella qualificazione Champions e anche loro ci devono credere. Ho visto bene i ragazzi, io ho lavorato con Calzona e credo nella filosofia dello staff. Gli anni più belli a Napoli? Tutti, perché ogni anno ho visto sempre delle belle cose. Non vedo l’ora di smettere con il calcio per godermi ancora di più la città. Scudetto del 2018? In Serie A non è mai successo non vincere lo scudetto con 91 punti…è una brutta cosa. Scudetto vinto l’anno dopo che sono andato via? E’ stato bellissimo, emozionante, nessuna invidia perché dopo tanti anni sono diventato un tifoso del Napoli. Quando cambi squadra ti concentri sul nuovo progetto, ma ho sempre avuto un occhio su dove stavo. Dopo aver giocato tanti anni con i tuoi compagni la consideri una famiglia ed è bello vedere la tua famiglia vincere una cosa così e io so cosa signigifica anche per me, per Napoli, per i ragazzi, per Spalletti per tutti i giocatori…è stato un anno incredibile, ho visto tutte le partite e hanno giocato un calcio incredibile e io ho anche festeggiato. Mi sento ancora con i calciatori con cui ho giocato nel Napoli e nella squadra attuale ce ne sono tanti con i quali ho giocato ed è stato bello rivederli. Perché sono andato via? Perché non ce la facevo più, ero diventato più lento e allora…Se mi manca il caffé di Tommaso? Mamma mia….Cosa farò quando smetto di giocare? Non so ancora la risposta. Quando faccio una cosa mi piace concentrarmi al 100% e ora sono al Galatasaray e voglio godermi ogni momento. Vedremo un giorno mio figlio Ciro con la 14 del Napoli? Sicuro. Lui a Napoli stava benissimo. Cosa gli racconto di Napoli? Nulla, deve scoprire da solo le emozioni di questa città. Se un calciatore sta bene ed è felice a casa si vede anche in campo e per questo sono rimasto nove anni in un posto bellissimo, una casa bellissima, vicino a una spiaggia che è il top e sono cose che influiscono tanto sulle scelte di un professinista”.


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