Da ex Napoli ed Udinese, su Lucca sta pesando l’impatto con una maglia pesante come quella azzurra? "Il discorso è un po’ diverso. Lucca, nella fortuna di ritrovarsi titolare, ha avuto anche un pizzico di sfortuna: avrebbe avuto bisogno di un inserimento graduale, ma l’infortunio di Lukaku ha costretto Conte a buttarlo subito dentro. È un ragazzo con grande personalità, ma il salto è stato alto. Il Napoli, in questo momento, non ha equilibrio né in difesa né a centrocampo, e in queste situazioni finiscono sotto accusa proprio gli attaccanti, perché si nota subito se non fanno gol. Lucca doveva essere inserito con calma, e Conte sicuramente lo avrebbe fatto se avesse potuto contare su Lukaku. Purtroppo, le circostanze lo hanno costretto a caricarsi di responsabilità in un momento difficile. Detto ciò, non mi va di condannarlo: è giovane, ha mostrato buone qualità all’Udinese, ma lì non era un titolare fisso. Ha bisogno di tempo per crescere e maturare".
È vero e lo sapevamo tutti: Lucca doveva crescere gradualmente. Ma pesa anche il fatto che sia arrivato per 35 milioni di euro, una cifra enorme per un giocatore che ancora deve esplodere... "Io sono stato all’Udinese per quattro anni: è una bottega cara, non regala nulla a nessuno. Hanno fissato quel prezzo per l’età e per la prospettiva del ragazzo. Il Napoli ha ritenuto che fosse un investimento giusto e l’ha fatto. Magari tra tre partite Lucca segna 3 gol e ne vale 45. Il calcio è così: si stabilisce un prezzo, si tratta, e poi il campo decide se è stato giusto o meno. È chiaro che adesso sembra un pesce fuor d’acqua, ma bisogna guardare il quadro generale. Il Napoli, come collettivo, sta faticando tanto, non solo Lucca. Serve tempo, equilibrio e fiducia".
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